Una guida ecologica, sostenibile e solidale, firmata Altreconomia, per vivere (nel)le capitali della cultura 2023 in maniera consapevole

Bergamo e Brescia custodiscono una serie di tesori, propongono una quantità di risorse, elaborano una ricchezza di progetti che pochi altri territori italiani possono vantare. […] Spesso però tutto questo è passato in secondo piano: la frenetica e incessante corsa alla produzione, la grande tessitura artigianale del territorio, la crescente disponibilità di investimenti economici hanno portato a trascurare, nei decenni passati, il capitale storico artistico, la ricchezza umana e il grande valore turistico che possono avere queste terre.

Damiano Grasselli, “Bergamo e Brescia: la guida ecologica, sostenibile e solidale”, p. 10

Tante sono le guide turistiche di Bergamo e di Brescia pubblicate negli ultimi due anni, in occasione dell’intitolazione di entrambe le città lombarde a capitali italiane della cultura 2023. Con la sua “Bergamo e Brescia: la guida ecologica, sostenibile e solidale”, Altreconomia, rivista e casa editrice, fa un passo in più confezionando un testo diverso, orientato al sociale e ricco di spunti interessanti.

Curata dallo scrittore, attore e regista Damiano Grasselli, questa singolare guida non si limita a decantare bellezze e attrazioni di Bergamo e di Brescia, né a fornire indicazioni geografiche e riferimenti storici. Soprattutto, infatti, offre ai turisti, ma pure ai bergamaschi e ai bresciani, coordinate per vivere le due città in modo più consapevole e cioè attento alle risorse, all’ambiente, alle persone. Proiettando i suoi intenti ben oltre il 2023, la pubblicazione traccia i profili identitari delle due capitali della cultura attraverso itinerari inconsueti che di ciascuna fanno emergere l’anima sfaccettata, fatte di grandezze, eroismi e meraviglie, ma anche di contraddizioni, storture e ferite.

Tra le pagine della guida non trovano posto quindi solo edifici, piazze e opere d’arte di Brescia e di Bergamo, ma pure i sentieri della resistenza, le figure di rilievo dell’arte e della letteratura locale, gli hotel in cui soggiornare a prezzi popolari, le associazioni di volontariato, i progetti sociali e le problematiche ambientali. Il tutto è racchiuso in un libro ben strutturato e dal taglio accattivante, arricchito da ben due contributi di Marino Ruzzenenti, storico protagonista dell’ambientalismo a Brescia, un itinerario di Lorenzo Berlendis in tema di viticoltura e un’intervista al regista Stefano Savona sul suo documentario “Le mura di Bergamo”.

Il centro di Brescia rappresenta una talmente ampia quantità e qualità di edifici, vie, monumenti e arte da rappresentare uno dei punti più ammirati di tutta la Lombardia. Non per niente qui si trova l’itinerario legato ai Longobardi Patrimonio dell’Umanità secondo l’Unesco (riconosciuto dal 25 giugno 2011). Ma non solo: vi sono chiese, quadri, esempi di architettura innovativa.

Damiano Grasselli, “Bergamo e Brescia: la guida ecologica, sostenibile e solidale”, p. 59

Dopo un concentrato sunto della storia di ciascuna delle due città, la guida propone “Dieci cose davvero di Bergamo e di Brescia”, piccolo manifesto delle principali ricchezze artistico-architettoniche e dei maggiori pregi delle due capitali italiane della cultura. Da qui si dipanano quindi gli itinerari, ovviamente parziali ma ben ragionati, per un tour delle città in oggetto.

Se gli itinerari di Bergamo ci portano in primo luogo tra le vie della città alta, quelli proposti per conoscere o riscoprire Brescia esplorano innanzitutto un altrettanto ricco centro storico, in cui è possibile respirare epoche e stili differenti semplicemente passando da una all’altra delle piazze principali. Ecco però che, subito dopo queste imprescindibili tappe, la guida di Altreconomia si discosta dai canoni tradizionali, aggiungendo un percorso del tutto particolare.

Difatti, a completare i percorsi bresciani è l’inaspettato itinerario con cui Marino Ruzzenenti si arrischia a varcare i confini del centro storico per trasportare i lettori fino ai quartieri periferici dii Fiumicello e Primo Maggio, al cospetto dello stabilimento in disuso dell’azienda chimica Caffaro, inquietante luogo simbolo di un immane inquinamento ambientale da PCB e causa, nella fine del Novecento come ancora oggi, di malattie, sofferenza e dolore. Lo stesso percorso tocca anche il Musil di Rodengo Saiano, museo dell’industria e del lavoro, e il comune di Vghizzolo di Montichiari, tristemente noto anche come “terra dei buchi” perché devastato da più di una decina di discariche di rifiuti speciali.

Ma non finisce qui, perché la guida propone anche sette “itinerari condivisi”, percorsi tematici che passano contemporaneamente in entrambe le città, evidenziandone aspetti ed eredità in comune. Percorsi che hanno per tema la storia del risorgimento e della resistenza al nazifascismo, i tesori naturalistici ed enogastronomici delle pianure e delle valli, – tra Franciacorta, Valcamonica e Val di Scalve – i sentieri di montagne tra storia ed escursionismo, le rocche e le ciclopedonali, i fenomeni migratori e l’antica e sentita tradizione dei doni portati ai bambini da santa Lucia ogni 13 dicembre.

Ulteriori capitoli, dedicati all’identità delle città, elencano e accompagnano con descrizioni, fra le altre cose, i rispettivi personaggi storici di spicco, libri e luoghi letterari, film, figure odierne di rilievo, espressioni autoctone, centri sociali, festival, botteghe equosolidali, iniziative culturali, ristoranti e osterie con un occhio di riguardo alla qualità e all’etica.

Se il “Sistema” ha evitato accuratamente di affrontare il tema troppo urticante, tocca a noi, cittadini preoccupati per il futuro del nostro territorio e delle generazioni che dovranno abitarlo, con questo modesto libello rappresentare il lato più complesso, ma ineludibile, di un territorio che può e deve essere ricco, non solo di bellezze artistiche e di eccellenze tecnologiche ed economiche, ma anche di aria, acqua e suolo restituiti come matrici di vita sana e non più fonti di patologie e sofferenze.

Marino Ruzzenenti, “Brescia capitale della cultura 2023… e della natura no? Dieci primati inquinanti di Brescia” (contributo in appendice a “Bergamo e Brescia: la guida ecologica, sostenibile e solidale”, p. 176)

Sempre in tema di problematiche ambientali a Brescia, in appendice alla guida spicca il secondo contributo di Marino Ruzzenenti, dal provocatorio titolo “Brescia capitale della cultura 2023… e della natura no? Dieci primati inquinanti di Brescia”. In forma di libello, l’articolo illustra brevemente ma in maniera incisiva ognuno di detti primati, dal già citato disastro ecologico della Caffaro ad altri meno conosciuti come il business dei rifiuti e la scarsa qualità dell’aria, tutti legati a un esagerato e inarrestabile processo di industrializzazione.

Ha senso, ci si potrebbe domandare, parlare di simili tematiche all’interno di una guida turistica? Certo, perché significa guardare alla città a 360°, senza tralasciare quelle zone di densa in ombra in cui, di solito, le guide proprio non si addentrano. Se esiste un modo per amare veramente una città, questo è vedere le cose come stanno, sia apprezzando e tutelando bellezze e risorse che prendendo coscienza di ingiustizie e problematiche onde, dunque, attivarsi di conseguenza.

Occorre inoltre sottolineare che l’articolo di Ruzzenenti, accanto alle tremende verità che mette in luce, elogia altresì l’apporto di tutti quei bresciani e di tutte quelle bresciane che, lungi dall’adattarsi a un sistema che vorrebbe occultare o anche solo minimizzare i disastri ambientali del loro territorio, si riuniscono per manifestare, condividere informazioni e sensibilizzare la cittadinanza.

Si può quindi affermare che il merito della guida di Altreconomia, oltre al taglio singolare e all’attenzione alla sostenibilità e all’etica, è sicuramente quello di concentrare, in poco meno di duecento pagine, quanto più possibile dell’anima delle due capitali italiane della cultura 2023 evidenziando non solo i loro indubbi meriti, ma anche le loro controversie e problematiche a livello sociale e ambientale.

Solo lasciandosi coinvolgere dalle problematiche, unendosi e impedendo che vengano ignorate, si può infatti sperare di lavorare insieme per porre le basi di una vita migliore per chiunque all’interno della città. Tutti, cittadini e turisti, sono chiamati ad agire nel presente con consapevolezza e coscienza sociale per edificare un futuro equo, sia per chi queste due città le abita sia per chi le visita da turisti. È il mandato che permea ogni singola pagina della guida.


Titolo: Bergamo e Brescia: la guida ecologica, sostenibile e solidale
Curatore: Damiano Grasselli
Editore: Altreconomia, 2023

Genere: Guida turistica
Pagine: 207
ISBN: 9788865164808

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Francesca Scotti

Classe 1991. Cresciuta in Franciacorta, vive a Brescia, sua città natale. Ha studiato letteratura inglese e tedesca, laureandosi con una tesi sui rapporti fra la cultura tedesca e il nazionalsocialismo. Legge e scrive per vivere. È autrice della silloge di racconti “La memoria della cenere” (Morellini, 2016) e dei romanzi “Figli della Lupa” (Edikit, 2018), “Vento porpora” (Edikit, 2020) e "La fedeltà dell'edera" (Edikit, 2022). Anima rock alla perenne ricerca di storie della resistenza bresciana, si trova maggiormente a suo agio tra le parole dei libri e sui sentieri di montagna.

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