La vita quotidiana della Valcamonica ottocentesca raccontata nei taccuini di Giovanni Zuelli di Pezzo
Letto e recensito da Rosanna Romele per Brescia si legge
Pezzo, frazione del Comune di Ponte di Legno, è l’ultimo paese della Valcamonica, il centro abitato più lontano da Brescia, l’abitato più a nord del corso del fiume Oglio. Ora il suo interesse è prevalentemente turistico, immerso in un ambiente montano, punto di partenza per le pittoresche Case di Viso. Un tempo, come tanti altri borghi montani, specialmente collocati vicino ai valichi, aveva una vita economica particolarmente attiva.
Lo scopriamo nel libro “Vita quotidiana di un signorotto dell’Ottocento” di Giancarlo Maculotti che, attraverso il racconto della quotidianità di Giovanni Zuelli, racconta della vita in questo paese.
La scoperta casuale dei registri Zuelli
Giancarlo Maculotti, già dirigente scolastico, autore di numerose pubblicazioni storiche sulla Valcamonica, durante la ricerca per il libro “pastori di Valcamonica” di cui è coautore con altri, si imbatte nella figura di Homobono Zuelli da Pezzo e di suo figlio Giovanni, intraprendenti uomini d’affari del piccolo borgo dell’alta valle. La vita dei due abbraccia quasi tutto l’Ottocento. La particolarità di questo incontro consiste nel fatto che gli Zuelli, titolari di un buon livello di scolarizzazione, conservano una grande quantità di documenti relativi alle loro svariate attività economiche. I due infatti erano imprenditori molto attivi e particolarmente meticolosi nel registrare la contabilità.
Il caso ha voluto che i taccuini di entrambi, con i computi delle spese e le varie incombenze quotidiane, si siano conservati sino ad oggi. Mere annotazioni di importi relativi ai vari settori di investimento: pastorizia, affitti, prestiti, compravendita di merci, negozi, mescita, terreni…: nei taccuini sono riportate anche le spese più minute, un calice di vino, un caffè…
Un passato ricostruito dai piccoli dati della vita quotidiana
Lo storico, senza essere un santo, qualche miracolo lo può fare. Quello ad esempio di trasformare un freddo elenco di numeri, in gran parte di difficile lettura, in un documento che parla della vita di un uomo, della sua famiglia, della sua valle
Giancarlo Maculotti, Vita quotidiana di un signorotto dell’Ottocento
La ricostruzione di Maculotti si concentra sulla biografia di Giovanni che eredita dal padre sia l’attività che il fiuto per gli affari. Il merito dell’autore sta nel saper interpretare tutte queste minuziose note offrendo al lettore un’opera di ampio respiro e zeppa di ghiotte informazioni sulla vita di un tempo. Dai registri di Giovanni Zuelli si possono ricostruire, quasi nel dettaglio il patrimonio immobiliare, il volume degli affari e specialmente lo stile di vita di questa famiglia della montagna camuna dell’Ottocento.
Ne risultano da un lato informazioni sull’economia di un luogo e di una comunità: pastorizia e allevamento, agricoltura, artigianato, produzione di carbone per alimentare i forni fusori, coltivazione di gelsi per alimentare i bachi da seta destinati alle filande, ma anche il carico fiscale su persone, animali e proprietà . Dall’altro informazioni utili a produrre un’idea della vita dei signorotti nelle vallate alpine.
Un quadro ricco di curiosità
Se si pensa ad esempio che la mobilità del paesano ottocentesco, per quanto benestante, fosse molto limitata, si è smentiti dai frequenti viaggi intrapresi da Giovanni sia in Valcamonica sia verso le valli confinanti e la pianura.
Scopriamo che Giovanni è goloso e non trascura di comprarsi della ciacolata quando è in viaggio; che lo zucchero è un bene di lusso costando ben oltre due svanziche al Kg.
Scopriamo anche alcune unità di misura in uso: un Peso corrispondeva a 8 Kg; l’estensione dei campi si misurava in Tavole (33 mq), il Quartaro era un volume di circa 27 litri; una Soma circa 90 Kg ecc…
La moneta in uso era la svanzica austriaca, ma i nostri si destreggiano facilmente tra le varie valute, ad esempio la Lira Milanese, la Sovrana, la Moneta Bavarese, il Napoleoncino e altre divise.
Tutto il testo è infarcito di termini dialettali italianizzati che Maculotti, originario proprio di Pezzo ha saputo tradurre, regalandoci anche un compendio di vocaboli legati prevalentemente agli attrezzi e al mondo contadino che nessuno più conosce:
… Giustato una strugia con fero… Agiustato una moniga… Giustato un podetto… una canavola di vacha… Sposato l’animalle… Boìto un martello di due bandi per la fals… gropato una vertegia…fatto due gropetti per il cussai…
E poi le vacche:
La Bravi, la Dottora, la Camozi, la Garoffola, la Perla, La Mora, la Grisa, la Stila, la Rondola, la Morosi, la Bianda…
A significare come la vita dell’uomo e quella dei suoi animali erano e sono ancora strettamente interconnesse.
Queste annotazioni solo apparentemente aride, grazie all’autore che le ha sapute interpretare, hanno portato alla ricostruzione di un coinvolgente spaccato di vita quotidiana dell’Ottocento.
Il libro offre per ogni aspetto della vita un paragrafo che ne racconta e approfondisce le particolarità. Abbiamo capitoli dedicati agli strumenti di lavoro, alla chiesa, agli speziali, agli estimi e alle tasse, alle monete ecc. ecc. diventando così uno strumento utile e una piacevole lettura anche per coloro che non sanno dov’è collocato geograficamente il paese di Pezzo.
Il volume è reperibile sul sito del Circolo Culturale Guglielmo Ghislandi – Valle Camonica che Storia! e presso le edicole e librerie di Edolo e Ponte di Legno

Titolo: Vita quotidiana di un signorotto dell’Ottocento
Autore: Giancarlo Maculotti
Editore: Circolo culturale Guglielmo Ghislandi, 2024
Genere: saggio
Pagine: 208
ISBN: 9788894466461
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