“Sport bresciano nel XX secolo”. le leggende e i maestri nella ricca enciclopedia di Ugo Ranzetti

Campioni dello sport bresciano: (da sx) Piefranco Vianelli, Franco Baresi, Andrea Pirlo, Natale Vezzoli, Fausto Bertoglio, Luigi Paterlini

Recensione a cura di Roberto Filippini per www.BresciaSiLegge.it

“In fondo fare sport è un modo per continuare a giocare da adulti, libera espressione negli intermezzi dagli impegni professionali”

Ugo Ranzetti, “Sport bresciano nel XX secolo”, Compagnia della Stampa 2020

“Sport bresciano nel XX secolo” (Compagnia della Stampa, 2020), di Ugo Ranzetti, non è una semplice enciclopedia sportiva di oltre 400 pagine bensì qualcosa di vivo, che sa uscire dalle pagine rendendo il giusto onore a ciò che i bresciani sportivi nel secolo scorso sono riusciti a compiere. Un racconto infinito di gesta immortali, compiute da eroi forti e umili come la loro Brescia, spesso arricchito dalla personale visione del campione o della campionessa del tempo che fu e che l’autore ha vissuto in pieno.

Da Vianelli a Baresi, da Paterlini a Lamberti

Classe 1937, Ugo Ranzetti, è stato professore di educazione fisica, preparatore atletico di fama nazionale, allenatore di campioni (tra cui Gabriella Dorio, oro olimpico a Los Angeles 1984), dirigente Fidal e CONI ed autore di parecchie pubblicazioni sull’allenamento e sulla storia dello sport.

Una carriera lunga decenni, vissuta ai massimi livelli, che ha permesso a Ugo Ranzetti di incrociare la propria parabola con quella di molti campioni di tutte le discipline e di tutti livelli: celebrità ancora oggi popolari, ma anche maestri e campioni minori o ormai dimenticati dai più.

La caratura degli atleti le cui gesta sono raccontate in “Lo sport bresciano nel XX secolo” passa così da quella nazionale a quella internazionale: tra i bresciani, infatti, spiccano anche ori olimpici e mondiali vinti. Come nel caso di Pierfranco Vianelli, oro olimpico nel 1968 a Città del Messico per il ciclismo su strada, del calciatore Andrea Pirlo o del più grande atleta bresciano (inteso come praticante di atletica leggera) Luigi Paterlini, finalista olimpico nella 4×400. Ma anche di vere e proprie icone sportive come Franco Baresi (nato a Travagliato), Fausto Bertoglio (vincitore del Giro d’Italia di ciclismo nel 1975), Giorgio Lamberti (nuotatore detentore per 10 anni del record del mondo nei 200 stile libero), Paolo Vaccari (campione europeo nel 1997 nel rugby) e tanti, tantissimi altri.

Maestri e luoghi storici dello sport bresciano

Ma lo sportivo si sa non si fa da solo.

Per questo è bello vedere l’importanza che Ugo Ranzetti riconosce a ciò che gravita attorno al professionista: perché naturalmente dietro ad ogni atleta c’è anche un gran maestro o allenatore che viene sempre citato, così come i luoghi in cui è cresciuto e si è allenato.

Nasce così una sorta di racconto parallelo in cui, a diventare protagonisti, sono i luoghi storici dello sport bresciano: come Campo Marte (ora parco Sam Quilleri) che veniva utilizzato da corridori, militari e calciatori sì, ma prima anche come pista d’atterraggio per l’aeronautica sportiva e non.

Illustri vincitori, ma anche esemplari vinti

“Lo sport dà il meglio di sé quando ci unisce”

Frank Defotd

Ma non sono solo le vittorie a unire la gente; anzi, spesso, ci si affeziona più facilmente ai vinti che ai cannibali di vittorie.

Come Natale Vezzoli, pugile superpiuma gussaghese che tra gli anni settanta e ottanta vinse a suon di pugni potenti come colpi di bazooka il titolo europeo per ben otto volte. Eppure per lui non fu abbastanza, volle conquistare la gloria eterna, il titolo mondiale. Ma il bazooka di Gussago non riuscì ad abbattere un certo Hernandes in un match che l’avrebbe introdotto alla corsa per il titolo più ambito. Natale picchiò duro come aveva imparato dall’allenatore Tony Mariani, ma non bastò neanche un colpo da KO poiché il conteggio dell’arbitro fu lentissimo. Tutto si concluse alla quarta ripresa con la sconfitta del bresciano che si ruppe l’arcata sopraccigliare per una testata irregolare subita non vista dall’arbitro il quale lasciò
tra il pubblico e gli addetti ai lavori tantissimi dubbi sulla regolarità dell’incontro.

E così il campione fu vinto e tornò ad essere umano, andando a fare il carpentiere meccanico ed il bidello sempre con quell’energia che tutt’ora da pensionato lo contraddistingue. Un esempio di quanto la determinazione sia importante prima e dopo la gloria.

Proprio un esempio per i giovani di dedizione ed allenamento come ripete spesso Ugo Ranzetti nel libro: perché questa opera ha anche lo scopo di ispirare, di ricordarci di dare sempre di più, nello sport come nella vita, proprio come hanno fatto tantissimi bresciani prima di noi anche nel secolo ventesimo.


Titolo: Sport bresciano nel secolo XX
Autore
: Ugo Ranzetti
Editore: La Compagnia della Stampa

Genere: Enciclopedia sportiva
Pagine: 416
Isbn: 9788884868091

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