“Stria”: la nuova edizione del classico di Gigi Simeoni ambientato nei piani di Vaghezza

Recensione di Roberto Bonzi per Brescia si legge

Le estati dell’adolescenza, i boschi dell’alta Val Trompia e un mistero che riaffiora dal passato per alimentare nuovi incubi. Questi i principali ingredienti di “Stria”, fumetto scritto e disegnato da Gigi Simeoni (nuova edizione edita da Sergio Bonelli, 2022 – acquista qui), una storia avvincente e ricca di colpi di scena che, come nei migliori horror, sceglie il punto di vista di due preadolescenti per raccontare l’origine della paura, della superstizione e del male.

Gigi Simeoni muove i primi passi nel mondo del fumetto come disegnatore. Negli anni Novanta firma numerosi albi di “Nathan Never”, la collana di fantascienza di Sergio Bonelli Editore, ma è in uno speciale dedicato a “Gregory Hunter”, altro personaggio della casa editrice milanese, che l’autore bresciano si occupa per la prima volta di soggetto, sceneggiatura e disegni. La consacrazione arriva nel 2011 con “Gli occhi e il buio”, una storia della collana “Romanzi a fumetti” ambientata nella Milano della Belle Époque che si rivela un successo di critica e di pubblico. Quattro anni dopo, Simeoni torna in edicola con “Stria”, una nuova storia ambientata in parte nel comune bresciano di Marmentino, tra le suggestioni dei piani di Vaghezza. A diversi anni dalla prima uscita, “Stria” esce in libreria in una nuova edizione con copertina rigida, tavole di grande formato e un inedito e ricco apparato redazionale.

Tavola tratta da “Stria” © Sergio Bonelli Editore

Una storia kinghiana sulle tracce dei “perdenti”

Il racconto alterna presente e passato dei due protagonisti. Ai giorni nostri, Chiara Donati lavora come hostess per una compagnia aerea; non ha una vera e propria casa, ma solo una stanza a Londra dove riposare tra un volo e l’altro. All’inizio della storia la troviamo alle prese con strani incubi notturni, cui si aggiunge il timore di perdere il lavoro per via dell’imminente “ridimensionamento” annunciato dall’azienda. Fabio Novelli, invece, è un fotoreporter freelance, spesso impegnato in scenari di guerra. In lui convivono il desiderio di “catturare” la verità e un’attrazione quasi morbosa per la violenza.

Il loro legame risale all’infanzia, quando trascorrevano le estati a Marmentino, nel verde della Val Trompia. I loro ricordi, però, si interrompono bruscamente in una notte di Ferragosto quando, insieme ad Alfredo, all’epoca amico inseparabile, decisero di raggiungere la Pocia Negra. Secondo le leggende locali, in quel punto del bosco era sepolta la “stria”. Perché Chiara e Fabio non ricordano nulla di ciò che accadde in quelle poche ore? Perché da quella notte nessuno ha più memoria l’uno dell’altra? Solo molti anni dopo, di rientro da un viaggio in Africa, Fabio si trova per caso sullo stesso volo in cui Chiara è di turno. È proprio lui a soccorrerla per primo quando lei ha l’ennesima crisi di panico. L’incontro diventa l’occasione per riannodare i fili. Lentamente, insieme ai ricordi, riaffiora anche il segreto che li unisce e che, per tanto tempo, l’inconscio ha cercato di rimuovere.

Un inquietante mistero nei piani di Vaghezza

I piani di Vaghezza sono ben noti a chi ama l’escursionismo e la natura. Collocati nel Comune di Marmentino, offrono un paesaggio incontaminato a quota milleduecento metri. Eppure la montagna, vissuta come spazio di solitudine, silenzio e mistero, ispira da sempre anche ottime storie horror. Gigi Simeoni si è documentato a lungo sul folclore locale, su quel nocciolo di leggende che, nei centri montani, ruotano spesso intorno a riti demoniaci e paure ataviche, ma soprattutto sul fenomeno storico della “stregheria” che resta una delle pagine più oscure e in fondo meno conosciute del nostro passato.

L’apparato redazione che completa il volume aiuta a inquadrare il contesto storico, mettendo in guardia dagli stereotipi. Oltre ad un racconto incalzante, “Stria” diventa così una riflessione sulla genesi dei pregiudizi. Quelli che secoli fa permeavano le piccole comunità isolate di montagna, nei loro meccanismi essenziali, non sono così diversi dai preconcetti che anche nelle società di oggi, per pigrizia o indifferenza, finiamo spesso per accettare.

Un’altra tavola tratta da “Stria” © Sergio Bonelli Editore

Il brivido di scoprirsi grandi

Gigi Simeoni è un disegnatore dallo stile personale e maturo. Le scene d’azione sono dinamiche e sempre efficaci, mentre la capacità di far recitare i personaggi si rivela essenziale per raccontare Chiara, Fabio e Alfredo in ogni sfumatura dei loro caratteri. Alcune delle tavole più suggestive, inoltre, sono dedicate proprio alla montagna, raffigurata in tutta la sua affascinante ambivalenza: da un lato, la pace e la luce dei grandi spazi all’aria aperta; dall’altro, l’oscurità claustrofobica dei boschi e della notte.

L’autore pesca a piene mani tra gli archetipi del genere e imbastisce un racconto che, in quasi trecento tavole, dosa con sapienza le informazioni e tiene alta l’attenzione fino al colpo di scena finale. “Stria” non mancherà di appassionare chi ama il brivido, le atmosfere angosciose ma anche le storie di formazione in cui, con la paura come grimaldello, si abbandona l’infanzia per affacciarsi all’età adulta.


Titolo: Stria
Autore: Gigi Simeoni
Editore: Sergio Bonelli Editore, 2022


Genere: Fumetto
Pagine: 312
ISBN: 978-8869617249

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Roberto Bonzi

Nasce nel 1978 a Nuvolento. Fin da piccolo, ama la scuola alla follia: trascorre metà della giornata a leggere e scrivere, l'altra a convincere i compagni di non essere un secchione. Dopo la laurea in "Discipline economiche e sociali" all'Università Bocconi, inizia ad occuparsi di comunicazione, di fiere e di congressi. Nel frattempo, dopo una parentesi come vicesindaco e assessore all’istruzione e cultura del suo paese natale, continua a leggere e scrivere (Come lontano da Irene, 2010; Remigio ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la matematica, 2015; Centro Fiera del Garda. Nascita e sviluppo di un polo fieristico per la Lombardia orientale, 2017) e a spiegare in giro cosa non è.

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