La storia dell’efferato omicidio di una giovane prostituta nell’avvincente legal thriller di Sergio Arcai

Un delitto, una giovane donna uccisa brutalmente, un colpevole senza alcun alibi a cui aggrapparsi. Un processo che il Pubblico Ministero vede già come chiuso e vinto, senza alcun ragionevole dubbio. Un processo che l’avvocato difensore è deciso a stravolgere, perché nulla è come sembra.

Nel romanzo “I lupi e l’agnello” (Santelli Editore, 2024) Sergio Arcai, conosciuto per aver esercitato per circa quarant’anni come avvocato penalista e aver partecipato ad alcuni dei processi di maggior risonanza sia locale che nazionale, mette in mostra tutta la sua conoscenza legale portando il lettore a cambiare in corso d’opera la propria idea sul caso narrato.

Adriana Ciobanu, una bella ragazza rumena, arriva in Italia aiutata da un amico di famiglia, convinta che ad aspettarla ci sia un buon lavoro, una casa, una vita felice. In realtà la povera Adriana, come molte sue connazionali, trova semplicemente la strada della prostituzione e uomini interessati solo a possederla in cambio di denaro. Viene ospitata in un appartamento a Brescia, che dovrà dividere con altrettante ‘colleghe’ e con Urian, un suo vecchio amico d’infanzia che è in pratica un tuttofare: bada alla casa, fa la spesa, aiuta le ragazze.

Una sera Adriana viene uccisa in modo brutale: la testa spaccata con una mazza da baseball. L’appartamento viene ripulito, ogni traccia viene cancellata e gli inquilini spariscono nel nulla. Tutti tranne uno: Urian, che sarà l’unico ad aprire la porta quando i carabinieri busseranno dopo aver ritrovato il cadavere della giovane in un dirupo sul monte Maddalena.

Urian, su suggerimento di alcune conoscenze, nomina come suo difensore l’avvocato Massaro, il quale rimane perplesso: non conosce il giovane, non sa perché lo abbia scelto per occuparsi della sua causa, non ha mai sentito parlare delle famose conoscenze rom del ragazzo. Ma legge l’ordinanza di custodia in carcere e qualcosa non gli torna. Siamo sicuri che le prove siano corrette? Siamo certi che Urian fosse l’unico presente sulla scena del crimine? E dove sono finite le compagne di Adriana?

Facendosi aiutare dal suo collega, l’avvocato Grosso, Massaro si ritroverà a dibattere in tribunale contro una sua vecchia conoscenza: il Pubblico Ministero, la dottoressa Pasquali.

Gli avvocati penalisti sanno benissimo che, se si sta troppo calmi e ci si comporta con estrema cortesia, la giuria e gli stessi giudici togati possono ignorarli o annoiarsi, che è la cosa peggiore che può capitare in un processo, perché insieme con la noia arriva sempre la disattenzione.

Il penalista deve saper anche recitare, deve sapere quando alzare la voce, quando fare battute, quando essere molto serio e anche far capire di essere emozionato e addirittura, nei casi più patetici, spargere anche qualche lacrimuccia o quanto meno farsi venire gli occhi lucidi. Non si può pretendere che gli altri pensino che il tuo cliente sia innocente se non fai capire che tu ne sei convinto più di tutti.

Sergio Arcai – I lupi e l’agnello

La storia narrata nel romanzo di Sergio Arcai riporta alla memoria alcuni episodi delle più classiche serie legali americane come “Law & Order” e “The Practice”. Lo stile narrativo veloce, incalzante, ma che lascia il tempo di assimilare completamente ogni minimo dettaglio: un po’ come fanno gli avvocati penalisti durante un processo, cercando di muovere le acque per mantenere alta l’attenzione dei giurati.

Sergio Arcai in questo è bravissimo: non solo non perde il filo del discorso nella trama principale, ma nelle oltre 200 pagine snocciola particolari, spiegazioni e dettagli che aiutano il lettore più attento non solo a intuire in anticipo alcune mosse, ma anche a capire alcuni meccanismi legali che, normalmente, ci vengono mostrati in televisione durante i telegiornali o in programmi di attualità, e che questo romanzo permette di avere più chiari.


Titolo: I lupi e l’agnello
Autore: Sergio Arcai
Editore: Santelli, 2024

Genere: Legal thriller
Pagine: 267
ISBN: 8892921118

Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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