“L’amore pensato”: storia, immaginazione e mito nel romanzo di Giorgio Bertazzoli

Recensione di Roberto Bonzi per Brescia si legge

«Otto… sì… ti do otto, sei proprio un bel ragazzo».

Il treno era in movimento, mentre io cercavo di distogliere gli occhi da quel luminoso sguardo indagatore. Provavo una sublime sensazione. Era forse vero?

I sogni della vita iniziano sempre in modo strano, casuale. La nostra volontà, poi, li fa avverare. Sentimenti, pulsioni, dolori, suoni, colori e molto altro; tutto in un’unica visione. Un momento di estrema ebbrezza che ci distoglie dalla quotidianità dell’esistenza.

“L’amore pensato”, Giorgio Bertazzoli, pp. 7.

Ogni giorno, sul treno che collega Brescia e Bergamo, il giovane Giorgio incrocia lo sguardo di Daniela. Seriate, Albano, Montello-Gorlago, Chiuduno, Grumello del Monte, Palazzolo sull’Oglio, Cologne, Coccaglio, Rovato, Ospitaletto: le fermate scandiscono i giorni da studenti pendolari, alimentando sogni e illusioni. Lungo il tragitto, in apparenza così monotono e lineare, va in scena un groviglio di sentimenti che, riletto a distanza di anni, il protagonista si decide a chiamare “amore”.

Romanzo d’esordio di Giorgio Bertazzoli, “L’amore pensato” (Mondadori Electa, 2019 – acquista qui) è un affresco di formazione, tra “I vitelloni” e “Amarcord”, a cui il poliedrico autore affida – con verve sincera e grande capacità affabulatrice – il ritratto intimo della propria gioventù.

Un romanzo ricco di rimandi colti e di storie familiari, che richiama fin dal titolo un modo preciso di intendere i legami tra le persone: i rapporti davvero importanti si nutrono di gesti ma anche di pensieri condivisi che sedimentano nel tempo, sospesi tra realtà e immaginazione.

Il romanzo corale di un autore eclettico

L’autore, Giorgio Bertazzoli, è un uomo dalla personalità poliedrica e dalle molte risorse. Docente di lettere e storia nella scuola superiore, fin da ragazzo ha coltivato la passione per il giornalismo, fondando alcune testate locali tra cui il mensile “Il Giornale del Basso Sebino”. Al contempo, non ha mai smesso di dedicarsi alla poesia. È uscita di recente “La Silloge della Rosa”, che raccoglie cento liriche pubblicate nel corso degli anni.

La sua “bulimia” artistica si esprime anche attraverso la pittura, con opere apprezzate dalla critica ed esposte in Italia e all’estero, a cui s’è aggiunta di recente l’attività di gallerista con l’apertura della Giorgio Bertazzoli Art Gallery a Capriolo, in Franciacorta. Ultima, non certo per importanza, è la passione per la politica: dal 2014, infatti, Giorgio Bertazzoli è primo cittadino del Comune di Sarnico.

Da queste molteplici passioni scaturisce un romanzo che spazia attraverso differenti registri e diventa subito corale. Dalla vicenda di Giorgio e Daniela, come in una lenta carrellata all’indietro, lo sguardo dell’autore si allarga poco a poco, fino a comprendere la cerchia di amici di una vita. A turno, Mario, Rudi, Paolo e gli altri si prendono la scena. Le loro storie di formazione si alternano a quelle, piene d’avventura e mistero, dei loro antenati. Giorgio, da protagonista e testimone, le racconta con affetto e ironia, senza smussare mai gli spigoli. Perché in fondo, divenute materia da romanzo, anche le ferite sembrano più dolci.

Tra fantasia, spunti autobiografici e memoria storica

Ne “L’amore pensato” l’autore si diverte a misurarsi con i generi, con i temi e con i piani temporali. Il romanzo finisce per evocare con naturalezza gli anni della dittatura fascista, tra suggestioni dannunziane e puntate notturne al capezzale del Vate in quel di Gardone Riviera. C’è spazio anche per la spy story e l’intrigo internazionale nell’America della Guerra fredda, fino a giungere, in una sorta di digressione a ritroso, ai trascorsi napoletani di Giacomo Casanova. Alla fine di questo percorso tra storia e memoria, il cerchio si richiude: l’autore rimette a fuoco la storia da cui tutto è partito e il rapporto di Giorgio e Daniela, arricchito di mille sfumature in più, torna al centro delle pagine finali.

“L’amore pensato” è un romanzo che ha avuto una lunga gestazione. Vent’anni in cui la materia narrativa ha accompagnato il suo autore tra finzione e realtà, fino all’approdo definitivo: una storia polifonica, ricca di rimandi colti e memorie familiari, piena di amore per la storia ma anche per l’immaginazione che la trasforma in mito.


Titolo: L’amore pensato
Autore: Giorgio Bertazzoli
Editore: Mondadori Electa, 2019

Genere: Romanzo
Pagine: 408

Isbn: 9791280053022

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Roberto Bonzi

Nasce nel 1978 a Nuvolento. Fin da piccolo, ama la scuola alla follia: trascorre metà della giornata a leggere e scrivere, l'altra a convincere i compagni di non essere un secchione. Dopo la laurea in "Discipline economiche e sociali" all'Università Bocconi, inizia ad occuparsi di comunicazione, di fiere e di congressi. Nel frattempo, dopo una parentesi come vicesindaco e assessore all’istruzione e cultura del suo paese natale, continua a leggere e scrivere (Come lontano da Irene, 2010; Remigio ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la matematica, 2015; Centro Fiera del Garda. Nascita e sviluppo di un polo fieristico per la Lombardia orientale, 2017) e a spiegare in giro cosa non è.

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