‘Lo scudiero del conte di Cemmo’: un romanzo storico ambientato nella Val Camonica contesa tra Serenissima e Visconti

Particolare di "Ritratto di guerriero con scudiero detto Gattamelata” di Giorgione (Gallerie degli Uffizi)

A destra il profilo della Concarena che era così diverso dall’immagine familiare che avevano fin da bambini; a sinistra il monte Elto e in mezzo la loro vallata, in cui si distingueva severo l’ardito maniero di Cemmo. Di fronte, sullo sfondo dei bianchi ghiacciai dell’Adamello, spiccava il profilo sacro e misterioso del pizzo Badile Camuno

Lo scudiero del conte di Cemmo, Osvaldo Agostani

È il 1438 e la Serenissima Repubblica di San Marco ha esteso il suo controllo, a partire dalla battaglia di Maclodio del 1428, sulla Valcamonica, territorio strategico per la sua posizione geografica e per la lavorazione millenaria del ferro, estratto dalle numerose miniere qui presenti, e impiegato nella produzione di armi. Ma su questa valle ha ovviamente messo gli occhi anche Filippo Maria Visconti, l’ultimo duca di Milano della dinastia viscontea, che a più riprese cercherà di recuperare quest’area così ricca.

Questo il contesto che fa da sfondo a “Lo scudiero del conte di Cemmo” di Osvaldo Agostani (Meravigli edizioni 2023, acquista qui), un romanzo storico che intreccia ciò che ritroviamo sui libri con le avventure ‘cavalleresche’ del vero protagonista, Francesco Agosti, personaggio di finzione e uomo di fiducia del conte di Cemmo e Cimbergo.

Edito dallo storico editore milanese Meravigli, realtà molto attiva nella pubblicazione e nella promozione di libri legati alla storia di Milano, il romanzo di Osvaldo Agostani è un romanzo godibile capace di bilanciare storia e fiction, avventura e storie d’amore, appassionando e insegnando anche qualcosa.

Attenzione, la recensione contiene parziali spoiler!

La Valcamonica del XV secolo è una terra centrale nel nord d’Italia, non solo per la produzione di armi, molto richieste anche all’estero, ma anche per le battaglie e i passaggi di potere tra Milano e Venezia, che si alternano al comando, alleandosi con le numerose famiglie nobili camune. I casati presenti in questo territorio hanno origini antichissime e discendenze anche longobarde e, come nel resto della penisola, si dividono in guelfi e ghibellini. La conflittualità è sempre alta, ma all’occorrenza tutti si vendono al miglior offerente, giurando prima ai veneziani e subito dopo ai milanesi, alla ricerca di benefici e riduzione delle tasse. Diversamente, gli abitanti della valle si ritrovano spesso in mezzo alle battaglie, ma indifferenti a chi c’è al potere.

«Noi tutti qui in valle non stiamo né con i veneziani né con i milanesi e nemmeno con il conte di Cemmo, che sta con i veneziani: noi siamo solo camuni!»

Lo scudiero del conte di Cemmo, Osvaldo Agostani

Tra le famiglie nobili c’è quella del conte di Cemmo Bartolomeo della Torre, sul quale l’autore concentra la vicenda di fantasia narrata in queste pagine. Il conte, all’inizio del libro, è alleato dei veneziani, ma dopo alcuni anni, non vedendo riconosciuti i suoi meriti dalla Serenissima, decide di mandare Francesco, il suo cavaliere più fidato, a stringere un patto con i milanesi e a dichiararsi al loro servizio.

Il giovane Francesco Agosti appartiene a una ricca famiglia di mercanti e da anni è al fianco del conte, di cui si fida e di cui esegue con diligenza gli ordini. È un uomo gentile, coraggioso ed esperto di questi territori impervi. Sarà lui a compiere il pericoloso viaggio alla volta di Milano per portare il messaggio del suo superiore, attraverso i cunicoli bui delle miniere, fronteggiando un orso e venendo derubato da alcuni ladroni.

Ma poco prima della sua partenza, durante un torneo cavalleresco di cui si rivela il vincitore, i suoi occhi incontrano quelli della giovane contessa Eleonora Federici e tra i due nasce un sentimento profondo che, come nei migliori romanzi cavallereschi, è ostacolato dalla famiglia di lei che la vorrebbe moglie di un altro uomo. I due, aiutati dal fido amico Gottardo, riescono a rimanere in contatto tramite un paio di lettere che suggellano il loro amore e che permettono di colmare la distanza spazio-temporale.

Attraverso “Lo scudiero del Conte di Cemmo”, Osvaldo Agostani ci fa fare un tuffo nel passato locale, descrivendo con dovizia di particolari un periodo ricco di avvenimenti e dimostrando, lui che nella vita è stato prima progettista di impianti elettrici e poi manager di importanti aziende, la sua passione per la storia ma anche per le tradizioni culturali locali, dalla spongada alle incisioni rupestri. Riuscendo però anche a bilanciare lo sfondo storico con la vicenda di fantasia e la storia d’amore tra i due giovani, costruendo così un romanzo godibilissimo, una piacevole lettura che insegna e appassiona.


Titolo: Lo scudiero del conte di Cemmo
Autore: Osvaldo Agostani
Editore: Meravigli edizioni, 2023

Genere: Romanzo storico
Pagine: 180
ISBN: 9788879555142

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Chiara Massini

Laureata in "Scienze della comunicazione" e in "Editoria e giornalismo" a Verona, è appassionata da sempre di lettura e scrittura. Nel 2019 ha pubblicato la sua tesi di laurea dal titolo “La fanfiction” e successivamente alcuni racconti in antologie. Ha lavorato in biblioteca, si occupa di organizzare eventi e presentazioni di libri, gestisce un gruppo di scrittura online. Sul suo comodino non possono mai mancare almeno 3 libri (di cui uno urban fantasy) e un bicchiere di succo ace.

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