“Chi porta le ombre” di William Raineri: un passato che non muore, un presente che chiede il conto

“Chi porta le ombre” di William Raineri (SEM, 2023 – acquista qui) non è il solito romanzo sulla Resistenza. Non solo perché l’autore non affronta l’argomento nei termini canonici che ci si aspetterebbe, ma anche perché il ricco intreccio narrativo non indulge in semplicistiche conclusioni.

E’ una trama, quella che intesse abilmente Raineri, che per molti versi crea scompiglio, mettendo alla prova il lettore con divagazioni che possono sembrare inutili riempitivi ma in realtà si rivelano funzionali a una storia avvincente e mai banale.

Bussarono per la terza volta.

“Santa pazienza, ho detto che arrivo”. Chiuse il registro e andò alla porta.

“Sei tu?” disse tirando via il catenaccio.

L’anta lo colpì in piena faccia scaraventandolo a terra.

Un uomo fece irruzione, richiuse la porta e lo brancò al collo. Poi lo trascinò contro una scansia e senza dargli il tempo di parlare gli ficcò un imbuto in gola.

William Raineri – Chi porta le ombre – pg. 7

La vicenda si apre nel 1950, senza tanti giri di parole, con quello che appare come un efferato delitto. Nemmeno tre pagine che lasciano subito il lettore sulle spine: l’azione, infatti, si interrompe senza certezze e da lì in avanti del supposto morto non si parlerà più per diversi capitoli. Privi di appigli e un po’ spiazzati, ci si ritrova ad arrovellarsi sull’identità della presunta vittima e sulle circostanze dell’accaduto.

“Chi porta le ombre” è un giallo storico ambientato nell’immaginaria val Tenebrina, una zona di campagna della provincia bresciana costellata di cascine il cui centro nevralgico è il paese di Mugno. Qui abita (insieme alla madre, vedova di un tipografo ucciso dai fascisti) il protagonista, Benito Pietra, meglio conosciuto con il nome di battaglia di Olmo. E’ un ex ufficiale degli alpini in Russia, diventato in seguito partigiano sulle Prealpi lombarde, che ora si arrangia come può accettando saltuari lavoretti alla buona, incapace di voltare pagina e ricostruirsi una vita. La trama affastella flashback che rievocano un passato fatto di guerra, sangue e dolorosi ricordi, a cui fa da contraltare un presente in cui Olmo deve vedersela con conti in sospeso, rimorsi e una identità tutta da riscrivere.

La storia di Olmo si incrocia presto con quella del tenente dei carabinieri Enrico Carraro, romano ma di stanza a Brescia, chiamato a dare il suo contributo alla risoluzione di una serie di decessi avvenuti in alcune città del Veneto (tutte accomunate da un dettaglio, la presenza di olio di ricino). Morti tanto più sospette se si considera che riguardano alcuni ex funzionari e gerarchi fascisti. Proprio grazie alle sue indagini, Carraro ricostruirà buona parte delle azioni nazifasciste subite dai partigiani in val Tenebrina.

Quanto e in che modo il vecchio Comandante è coinvolto in quelli che inizialmente vengono archiviati come suicidi? Perché Olmo sembra continuare a fare quello che faceva in montagna, ossia seguire tracce, restare nell’ombra e scappare? Quale segreto si cela dietro la sua esistenza solitaria e tormentata?

Ad emergere, pagina dopo pagina, è una storia imprevedibile, che rompe gli schemi e conduce a un finale inaspettato.

“Lo hai detto tu che “gli uomini usano le ideologie per saziare i peggiori istinti e se i comunisti fossero messi nelle condizioni dei fascisti darebbero sfogo agli stessi impulsi”.

Detta da un altro quella frase suonò boriosa pure a lui.

“Parlavo per assurdo”.

“Parlavi sul serio. E’ vero che tra i buoni non ci sono solo buoni e tra i cattivi non ci sono solo i cattivi, ma il punto è un altro e riguarda l’integrità individuale. Conta cos’è per noi la giustizia e cosa siamo disposti a fare perché venga rispettata”.

William Raineri – Chi porta le ombre – pg. 28

Benito oppure Olmo? Quale delle due identità prevarranno alla fine nel giovane protagonista, diviso fra quello che si è lasciato alle spalle, un mondo di agguati, imboscate tra partigiani e nazisti e decisioni che lo inchiodano alle sue responsabilità, e un’esistenza apparentemente tranquilla, senza ambizioni di alcun tipo, ma in cui non riesce a liberarsi dagli spettri del passato?

Vendetta, amore, sensi di colpa, ideali infranti: anticipare troppo di “Chi porta le ombre” toglierebbe il gusto di una lettura che solo nelle ultime pagine chiarisce il chi, il come e il perché.


Titolo: Chi porta le ombre
Autore: William Raineri
Editore: SEM, 2023

Genere: Giallo storico
Pagine: 288
ISBN: 9788893905480

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