Guida poetica di Brescia: suggestioni e storie in versi per re-innamorarsi della propria provincia

Recensione a cura di Andrea Franzoni per Brescia si legge

Una selezione personale ma rappresentativa di luoghi emblematici, di volti noti e di eventi che hanno lasciato il segno, filtrati dallo sguardo sensibile e vivace di un poeta che ha imparato ad “amare” la nostra provincia e che vuole – implicitamente – indurre il lettore a fare lo stesso.

“Guida poetica di Brescia” (LiberEdizioni 2020), del giornalista e poeta classe ’79 Andrea Tortelli, è una raccolta di quarantuno poesie (“in versi rigorosamente liberi”) che accompagnano il lettore lungo in viaggio emozionante tra le strade e i volti della nostra città.

Un’esplorazione sistematica ma sognante, che permette di riscoprire fatti e personaggi importanti ma non sempre conosciuti (ed al termine di ogni poesia è presente una breve nota che spiega, con taglio enciclopedico, la storia del personaggio o del luogo citato) ma anche di riflettere sullo spirito impalpabile e sull’atmosfera ambivalente (a volte dura a volte dolce, a volte smaliziata a volte sentimentale, a volte spiccia ed a volte capace di grandi slanci) che caratterizza – stando allo sguardo del poeta – la nostra provincia.

La cronaca illuminata dalla poesia (e viceversa)

Il territorio della poesia è vasto e in eterna espansione. Certo non avrei mai immaginato che una città arida come Brescia, potesse suscitare e ispirare desideri di espressione poetica così teneri e delicati come riesci a fare tu con i tuoi versi (…). Avere come guida un poeta nell’esplorazione emotiva di una città come Brescia è un vero e proprio privilegio. Infatti i tuoi versi avvolgono il percorso di un turismo poetico e trasfigurano le gelide e non poche penombre prettamente industriali e commerciali della città, trasformandole in un perimetro che racchiude in egual misura informazioni e poeticità.

Dalla prefazione di Silvano Agosti

Il libro di Tortelli è impreziosito da una breve prefazione del grande regista e scrittore Silvano Agosti, e da una nota dello storico e giornalista (nonché editore) Marcello Zane.

Una giustapposizione che mostra fin dall’inizio i due piani su cui, questa guida turistica e sentimentale alla città, si sviluppa: da un lato l’attitudine visionaria e suggestiva propria dello sguardo del poeta, dall’altro la passione per i fatti e per i dettagli propria dell’uomo di cronaca.

Due dimensioni (la poesia e la cronaca che si appresta a diventare storia) che Tortelli riesce a far coesistere in maniera naturale, alternando a poche pagine di distanza – solo per fare alcuni esempi – un componimento sulla statua a Garibaldi (Ciò che resta dell’eroe) ed uno sulle prostitute del Carmine (La zia), uno sull’omicidio di Hina Saleem (Dormi sepolta) ed uno su Emanuele Severino (Spiegala tu a Lumezzangeles). Finendo per costruire un affresco per immagini che – come dovrebbe accadere nelle migliori guide – riesce ad illustrare i diversi piani ed i paradossi che caratterizzano la nostra provincia.

Impressioni, luoghi, storie, cittadini illustri

L’opera, che richiama nella grafica di copertina le guide turistiche e riporta anche una mappa dei luoghi citati, si apre con l'”Invocazione ai due vati”, D’Annunzio e Carducci, poeti celeberrimi che hanno legato strettamente il loro nome a Brescia.

Prosegue con le “Impressioni”, poesie dal chiaro intento intimistico che raccontano di camminate in Corso Zanardelli e di serate nella “Brescia da bere”, per proseguire con una passeggiata “Tra le vie” (le piazze del centro, il Capitolium, la tomba del cane, il monumento a Garibaldi etc).

Il focus si sposta quindi sulla cronaca nella sezione “Storia, storie”: in questo blocco, infatti, i versi illuminano eventi cruciali per la storia della città come Le X giornate, lo scandalo dei balletti verdi, la bomba di piazza Loggia, ma anche fatti più recenti come l’omicidio di Hina Saleem del 2006 o quello – in odore di mafia – della famiglia Cottarelli.

Nella sezione “Cittadini” compaiono liriche dedicate a Mino Martinazzoli, Ermengarda, Silvano Agosti, Arturo Benedetti Michelangeli, Niccolò Tartaglia, Paolo VI, Emanuele Severino, Arnaldo da Brescia, Giorgio Rigamonti, Mario Sbaraini, ma anche a Soldino, Manlio Milani e il sacerdote Don Fabio Corazzina.

Infine i “Colleghi / A vario titolo”, che nello specifico non sono i giornalisti ma i poeti bresciani e “brescianizzati” come Carducci, D’Annunzio, Lento Goffi, Giulio Uberti e Vittorio Sereni.

L’autore

Ho quasi disprezzato Brescia per anni. Sarà stato il mattino gelido e grigio della strada che ogni sacrosanta mattina d’inverno bresciano mi portava dalla Stazione al liceo classico Arnaldo. Probabile. Oppure, più semplicemente, il fatto che a quei tempi molte cose non le conoscevo.

Dalla “Nota dell’autore”

Andrea Tortelli, nato a Chiari nel 1979, è giornalista professionista ed esperto di web. Fondatore del giornale online (BSNews.it) che continua a dirigere, è da sempre appassionato di poesia. Ha all’attivo la pubblicazione di tre raccolte di liriche, e del romanzo “La comparsa”.


Titolo: Guida poetica di Brescia
Autore: Andrea Tortelli
EditoreLiberEdizioni, 2020

Genere: Poesia
Pagine: 72
Isbn: 9788885524750

Andrea Franzoni

Nato negli anni ’80, vive in equilibrio tra Brescia e Milano. Sociologo di formazione ed attivista per necessità, lavora in una multinazionale del marketing e della comunicazione continuando a coltivare parallelamente la sua passione per le storie ed il desiderio velleitario di contribuire a rendere la città natale un po' più aperta e consapevole. Prima di fondare "Brescia si legge", ha pubblicato un romanzo distopico (Educazione Padana, 2018) e una raccolta di racconti ('I forestieri e l'anima della città. Storie di migranti a Brescia nella seconda metà dell'800', 2019).

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