“Veranio”: un romanzo post-apocalittico intriso di realismo magico per riflettere su giustizia climatica e condizione umana

Cosa succede a una civiltà quando la linfa che l’ha tenuta in vita e che l’ha plasmata (l’energia prodotta dagli idrocarburi) si esaurisce? Cosa rimane, dopo che delle guerre devastanti e il crollo della produzione hanno messo fine alle istituzioni e alla civiltà come la conosciamo, e dopo che indicibili catastrofi naturali hanno addirittura mutato la morfologia del territorio trasformando Brescia in una città portuale e il Sebino in un’enorme paludosa torbiera?

“Veranio”, il nuovo romanzo dello scrittore, cantautore e bibliotecario bresciano Giovanni Peli (EdiKit 2023, acquista qui), sembra fornire una personale, poetica e suggestiva risposta a domande come queste, portando l’attenzione non tanto sul cosa e sul perché ma piuttosto sul come l’umanità, intesa come insieme di individui e di piccole comunità, può sopravvivere a una calamità una volta avvenuta.

Attraverso la vicenda di Giovanni, bibliotecario di Zone come l’autore, e attraverso il mondo nuovo a tinte fantasy che viene descritto in un susseguirsi brevi ma immaginifici episodi, il romanzo di Peli racconta infatti uno scenario post-apocalittico descritto in chiave di realismo magico in cui tutto sembra essere cambiato, ma in cui i capisaldi della natura e della condizione umana sono rimasti – in fondo – immutati o quasi.

Il romanzo “Veranio”, di Giovanni Peli, è in un certo senso una prosecuzione della riflessione iniziata con il romanzo “Fermate la produzione”. Anche in questo caso, infatti, la premessa è quella di una civiltà al collasso, in cui la capacità dell’uomo di modificare la natura è quasi compromessa e in cui è una natura lussureggiante e matrigna a riprendere il sopravvento de-antropizzando il mondo e generando creature e sostanze fantastiche.

Anche il protagonista di “Veranio”, Giovanni, si muove infatti in un mondo post-apocalittico tornato per molti versi a dinamiche primitive a seguito di indicibili catastrofi. Un mondo “in metamorfosi” (per dirla con la bella introduzione di Francesco Boer) in cui il movimento di persone e merci è reso praticamente impossibile dalla fine degli idrocarburi, in cui il sapere ha apparentemente smesso di circolare e in cui l’occupazione principale dei sopravvissuti è la ricerca e la raccolta in piccole quantità dell’unica e preziosissima fonte di energia rimasta, il “veranio” appunto, sostanza che secerne magicamente dalla terra.

Giovanni, protagonista del romanzo, abita nella biblioteca che ha occupato dopo il crollo delle istituzioni. Da qui, Giovanni continua a prendersi cura dei libri e a condividerli con i pochissimi paesani che hanno tempo e inclinazione per questo genere di cose, e – soprattutto – si interroga come ogni suo contemporaneo su come migliorare l’auto-produzione del magico e indispensabile veranio.

Nel corso del romanzo, Giovanni condurrà una personale indagine sulla natura di questa meravigliosa fonte di energia ma anche sulla natura umana, accompagnato da una donna comparsa in sogno e da un bambino alla ricerca della madre e di avventure. Scoprendo, attraverso una serie di colpi di scena, che alla base di ogni energia c’è il potere generativo della natura (rappresentato anche dalla componente femminile), ma anche che ogni società – anche quella post-apocalittica – e che ogni fonte di energia nasce dallo sfruttamento, dall’avidità e sulla morte. Senza tuttavia dimenticare che, affidandosi al potere generativo di cui sopra, è però in fondo possibile trovare un proprio defilato ma dignitoso e soddisfacente posto nel mondo.

Scritto con uno stile che ricorda il realismo magico e il fantasy più che il distopico post-apocalittico, con protagonista un assoluto anti-eroe, il romanzo di Giovanni Peli risente del background poetico dell’autore classe 1978. Strutturato attraverso un susseguirsi di immagini ed episodi, che vanno a comporre gradualmente un universo basato su un mix di dettagli reali (inclusi i nomi e le descrizioni sommarie dei luoghi) e di elementi fantastici, il romanzo di Peli infatti allude e suggestiona senza spiegare e senza definire le cose nei dettagli.

Portando il lettore in un mondo nuovo che riflette sulle inquietudini del nostro tempo, dalla catastrofe climatica alla crisi delle materie prima fino al riattivarsi di conflitti armati dalle conseguenze potenzialmente globali, ma mettendo al centro della riflessione il modo con cui l’essere umano può reagire al crollo di un sistema una volta che ciò è avvenuto.

Perché se di fronte alla catastrofe ambientale è obbligatorio trovare una soluzione politica e tecnologica risolutiva, è altrettanto importante porre al centro della questione anche il tema della giustizia climatica, per evitare che il cambio di paradigma energetico rifletta o addirittura accentui le disuguaglianze e le ingiustizie del presente e del passato.


Titolo: Veranio
Autore: Giovanni Peli
Editore: EdiKit, 2023

Genere: Post-Apocalittico / Realismo magico
Pagine: 116
ISBN: 9791281623033

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Andrea Franzoni

Nato negli anni ’80, vive in equilibrio tra Brescia e Milano. Sociologo di formazione ed attivista per necessità, lavora in una multinazionale del marketing e della comunicazione continuando a coltivare parallelamente la sua passione per le storie ed il desiderio velleitario di contribuire a rendere la città natale un po' più aperta e consapevole. Prima di fondare "Brescia si legge", ha pubblicato un romanzo distopico (Educazione Padana, 2018) e una raccolta di racconti ('I forestieri e l'anima della città. Storie di migranti a Brescia nella seconda metà dell'800', 2019).

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