Storia di Antonia, donna forte e semplice nella Orzinuovi rurale del tempo che fu
Recensione di Marina Cherubini per Brescia si legge
Le piccole borgate della generosa pianura formano come una grande famiglia dentro la quale vivono insieme le giornate di festa e i momenti di dolore. Nei campi e nelle fattorie oggi non si canta, perché poco distante c’è una sposa di ventotto anni in fin di vita.
“Antonia nella pianura del Po”, Maria Alloisio
Per comprendere le vicende che stanno alla base e che danno un valore ancora maggiore a questo prezioso libro scritto una cinquantina di anni fa da Maria Alloisio (prima maestra e poi dirigente scolastica in quel di Orzinuovi, oltre che scrittrice di libri per ragazzi), che racconta la storia vera di un’antenata nata nell’Ottocento, e che solo oggi è stato pubblicato grazie agli sforzi di un discendente, è necessario leggere la prefazione. Una regola valida in generale, ma ancora di più in questo caso specifico dato che è proprio la parte introduttiva a fornire le informazioni essenziali per chiarire il contesto in cui il testo si snoda.
“Antonia nella pianura del Po” (Angolazioni, 2021 – acquista qui) non è infatti nato come volume a sé stante, bensì per scelta “postuma” del pronipote della Alloisio, Manuel Salada, che così ne spiega la genesi.
Ho trovato questo libretto quasi pronto per essere stampato, scritto da una zia, Maria Alloisio, che non c’è più. Era nei cassettoni di famiglia, l’ho letto con curiosità perché racconta di una mia bisnonna. Ho così incontrato la storia di Antonia Premi, nata a Pedergnaga nel 1882, vissuta a Scarpizzolo da moglie e poi, a Orzinuovi, da vedova. Una antenata femminista che si fa ritrarre da Olini col suo vestito austero, ma col quotidiano in mano. Una cantastorie attesa da tutti i nipoti, donna sorridente e cattolica, intensamente spirituale, che ha lasciato un’impronta alla sua progenie, perché affrontasse la vita con semplicità, fatica e fiducia.
“Antonia nella pianura del Po”, Maria Alloisio
Una donna normale e al tempo stesso straordinaria
Il “lascito” di Maria Alloisio è composto da trentuno capitoli di lunghezza regolare, brevi e costanti, quasi come le campane che scandiscono le ore. Brani ritmici come la natura che fa da sfondo alla vita della protagonista, tutta svolta in un contesto rurale, in paesi in cui a essere protagonista è l’essenziale.
Al centro del racconto la vita di Antonia Premi, nata a Pedergnaga nel 1882 e quindi trasferitasi a Orzinuovi: una vita non facile, che inizia con la tragedia della morte della madre durante il parto. Una condizione di partenza dura e cruda, riportata nell’incipit di un libro che è prima di tutto un omaggio sincero e amorevole di una figlia, Maria, verso sua madre Antonia. Maria, appunto, in queste pagine scritte a macchina e non datate (si presume risalgano agli anni ’70 del secolo scorso) ripercorre la storia di Antonia, una donna forte, abituata alla fatica e al sacrificio, fieramente dedita alla famiglia.
Un’esistenza ritmata da una quotidianità fatta di lavoro nei campi per aiutare il marito Agostino e di accudimento di ben nove figli, che si intreccia alla descrizione dei costumi della comunità e di cui sono riportati espliciti e regolari riti di passaggio.
Le gioie e i dolori vengono rievocati e raccontati senza sconti, lo stile di scrittura è vivace e diretto.
Si può senz’altro dire, leggendo questa preziosa testimonianza, che gli accadimenti della vita, il dolore, l’ottimismo caratteristico della fede religiosa, l’istruzione e la vita rurale sono gli elementi principali della storia della protagonista intrecciata con la Storia del suo tempo.
Una realtà “semplice” ma dolorosa e ricca
La realtà è quella tradizionale della campagna, pane al pane e vino al vino, franca e con pochi “ornamenti”, vissuta fisicamente. L’educazione religiosa con i suoi riti è fortemente presente. C’è il mistero presente nella gioia come nel dolore.
Vengono descritti il fidanzamento, le nozze, la casa nuova, tutto con rigorosa logica temporale. Ma si parla anche della guerra, in riferimento alla seconda guerra mondiale, degli uomini che devono andare a combattere, si parla di “croci”, delle cicatrici della vita e in tutto questo permane la forza ancorata saldamente nella fede e la familiarità con la natura, fonte di nutrimento e da rispettare.
Emerge infine una donna che, nonostante le difficili prove da superare, vive con piacere, anche entusiasmo, l’istruzione e la possibilità di emancipazione colta in essa e la cui forza identitaria emerge soprattutto dalla fede religiosa.
E a segnare il passo degli anni di Antonia su questa terra, il lento scorrere di un testimone silenzioso, che scandisce inesorabilmente e senza sosta il tempo che passa.
Calano i nebbioni, che coprono il fiume di una fittissima coltre grigia, ma anche se non si vede più in là di tre metri il Po continua il suo viaggio, verso l’ignoto e verso il mare e pare che dica alla gente della sua pianura: “Andiamo avanti!
“Antonia nella pianura del Po”, Maria Alloisio
Titolo: Antonia nella pianura del Po
Autrice: Maria Alloisio
Editore: Angolazioni, 2021
Genere: Biografia
Pagine: 145
ISBN: 978-88-98993-48-2
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