“La ragazza della montagna”: una compagnia circense e un’ebrea in fuga nella Val di Sur durante la Seconda guerra mondiale nell’esordio di Veronica del Vecchio
Recensione a cura di Francesca Cocchi per Brescia si legge
“La ragazza della montagna” (Newton Compton, 2023 – acquista qui) è l’opera d’esordio di Veronica Del Vecchio, comasca classe 1996, diplomata presso la Scuola di Teatro Arsenale di Milano e co-fondatrice della compagnia teatrale Auriga Teatro. Nel 2020 il testo, allora intitolato “Un’invasione”, era risultato vincitore della quinta edizione del Premio Europa in Versi per la sezione narrativa inedita.
Il romanzo, ispirato a eventi realmente accaduti nel corso della Seconda guerra mondiale, racconta l’incontro tra una compagnia circense nascosta in clandestinità tra i fitti boschi della Val di Sur con una giovane ragazza ebrea in fuga tra le montagne bresciane.
Un circo nascosto e una ragazza in fuga
Smise di singhiozzare a un certo punto, mentre tra di noi serpeggiavano sussurranti domande e risposte. Chi era? Da dove veniva? Non era italiana, quello certo. Ma che importava a noi? Tribù di nomadi artisti. Risultato di una commistione delle più disparate nazionalità.
Veronica Del Vecchio, La ragazza della montagna, p. 11
Nell’autunno del 1942, in Val di Sur si nasconde quel che resta del Circo Belmonte, una compagnia circense di uomini e donne di diverse nazionalità e nomadi, costretti a rifugiarsi clandestinamente nei boschi ai piedi del Monte Spino per sfuggire alle persecuzioni imposte dal fascismo contro zingari, circhi e carovane.
Un giorno di settembre, il precario equilibrio di questo gruppo di artisti, fatto di lunghe attese e rapide incursioni nei vicini villaggi per recuperare dei viveri, è turbato dai pianti e dalle grida di una giovane ebrea tedesca, ferita e in fuga tra i monti. Con il rischio di mettere in pericolo la sicurezza di tutta la compagnia, Anna, figura matriarcale di riferimento all’interno del Circo, decide di accogliere la ragazza all’interno della compagnia.
Dorothea entrerà così a far parte del gruppo circense e grazie a Vincenzo, uno dei figli di Anna rimasto menomato a una gamba, imparerà a parlare italiano e potrà così raccontare la sua fuga da un treno, sul quale si trovavano anche i suoi genitori, che l’avrebbe condotta in Germania in un campo di concentramento.
Con il proseguire della guerra, anche i tranquilli boschi della Val di Sur diventeranno teatro di scontri sempre più frequenti tra partigiani e fascisti, la vita di Dorothea e della compagnia circense sarà messa nuovamente in grave pericolo.
Un anonimo soldato appassionato di etimologie
«Da dove arriva il nome Gardone Riviera?»
Veronica Del Vecchio, La ragazza della montagna, p. 177
«Come mai ti interessa?»
«Nulla, è solo una mia fissazione. Mi piace l’etimologia delle parole, le conosco quasi tutte a memoria. È un modo per ingannare i pensieri e tenere occupata la mente. Ma Gardone è una parola nuova e non ho nessun dizionario per controllare».
La storia del Circo Belmonte, ispirata alle sorti che toccarono realmente alla maggior parte dei circhi italiani durante gli anni del fascismo, si intreccia nel romanzo di Veronica Del Vecchio con quella di un anonimo soldato italiano, ossessionato dalla ricerca etimologica delle parole, appartenete alla 2ª Divisione Granatieri Littorio.
Con la costituzione di un nuovo esercito in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, l’anonimo soldato sceglie di continuare a combattere con i tedeschi non tanto per convinzione ideologica quanto più spinto dal desiderio di salvarsi. Nel 1944, dopo aver seguito uno speciale addestramento a Sennelager, in Germania, l’anonimo soldato ritornerà in Italia, a Gardone Riviera, con il compito di combattere contro i partigiani che si nascondevano tra le montagne bresciane.
Dopo aver visto la morte con i suoi occhi e aver perso ogni senso del dovere e di attaccamento alla patria, l’anonimo soldato giocherà un ruolo decisivo per le sorti degli artisti del Circo Belmonte.
Un romanzo avvincente ispirato a fatti storici
La compagnia del Circo Belmonte, Dorothea e l’anonimo soldato, non sono personaggi realmente esistiti, ma si ispirano a vicende storicamente documentate. Il romanzo si basa, infatti, su un’accurata consultazione delle fonti, testimoniata dalle note finali e dalla bibliografia poste in coda al testo.
“La ragazza della montagna” non solo ricorda il trattamento subito dai circhi italiani nel corso della Seconda guerra mondiale, ma ricostruisce anche i fatti storici avvenuti tra il 1942 e il 1944 in Val di Sur e a Gardone Riviera, città che con l’istituzione della Repubblica Sociale Italiana fu riconosciuta come presidio ospedaliero e divenne zona franca.
Nonostante si tratti di un esordio, in “La ragazza della montagna” la scrittura di Veronica Del Vecchio risulta fluida e avvincente. La prosa si distingue, inoltre, per un ritmo incalzante, dato dall’alternarsi della narrazione in prima persona di Vincenzo e dell’anonimo soldato i cui racconti, che si svolgono su due diversi piani temporali, si intersecano solo nell’inaspettato finale.
Titolo: La ragazza della montagna
Autore: Veronica Del Vecchio
Editore: Newton Compton, 2023
Genere: Romanzo storico
Pagine: 288
ISBN: 9788822770585
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