In fuga dalla campagna bresciana alla ricerca di sé stesso: “Seminario sulla gioventù”, il dirompente esordio di Aldo Busi

Recensione di Maria Marrazzo per Brescia si legge

“Seminario sulla gioventù” (acquista qui), pubblicato per la prima volta nel 1984 dopo una gestazione ventennale, è il folgorante romanzo di esordio di Aldo Busi, nato nel 1948 a Montichiari, uno degli scrittori più dirompenti del novecento italiano nonché traduttore e poi opinionista.

Un romanzo di formazione e di viaggio, che racconta la storia dell’autoeducazione selvaggia di un ragazzino della campagna lombarda che per leggere il mondo e per smascherare le menzogne delle attività costituite si affida solo alla propria mente e alle proprie pulsioni “anti-convenzionali”.

Rivisto più volte dallo stesso autore, il romanzo è stato pubblicato negli anni in numerose edizioni da editori del calibro di Mondadori, Rizzoli e Adelphi, riscuotendo sempre un grande interesse e ottenendo numerosi riconoscimenti a partire dal prestigioso Premio Mondello.

Una fuga dalla campagna bresciana

Non ritorno mai due volte nello stesso luogo. Non mi va di vedere qualcuno che conosco già a fondo. Non saprei più tacere

“Seminario sulla gioventù”, di Aldo Busi

Barbino, il protagonista del romanzo, cresce a Montichiari, paese in cui nacque (il 25 febbraio del 1948) anche l’autore. Un luogo, Montichiari, con una posizione vantaggiosa; una pianura fertile e coltivabile capace di attirare da sempre gruppi di nomadi rendendoli stanziali.

Molto intelligente e maturo sin da piccolo, Barbino sente tuttavia di dover fuggire da quel paese che non percepisce suo, che non gli appartiene, che gli sembra crudo e arretrato come i paesi delle fiabe. Tra fiumi spesso in secca, cavallette e pelli di coniglio stese al sole come baccalà, Montichiari non sembra infatti essere un posto per lui e lo porta fin da piccolo a vivere di fughe dall’ignoranza, dall’ipocrisia, dalle dicerie e dalla mentalità chiusa e ignorante del posto.

Barbino cresce nell’indigenza, facendosi notare per la sua predisposizione alla scrittura. Purtroppo, a quattordici anni è tuttavia costretto dal padre ad abbandonare gli studi. Da quel momento, quasi come se fosse stato un destino, inizia la sua avventura, che Busi sgrana come una peregrinazioni senza fine. Barbino lavora prima come cameriere in diverse località sul lago di Garda, fino a trasferirsi per sua scelta prima in Francia, poi nel Regno Unito, in Germania, in Spagna e negli Stati Uniti. L’ultima tappa sarà Montichiari, luogo in cui anche Busi – con cui Barbino condivide non poco – è ritornato dopo innumerevoli peregrinazioni.

Alla ricerca del proprio io (attraverso il dolore)

Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani?

“Seminario sulla gioventù”, di Aldo Busi

Barbino sente di dover arrivare a tutti i costi a scoprire la sua essenza, diventando sé stesso e non un fantoccio sulle aspettative altrui. Per arrivarci, è tuttavia chiamato a intraprendere un percorso caratterizzato dal dolore, perché – come dice il protagonista – “diventare io significa prima venire esiliati, provocare il confronto e la sfida contro il patto sociale”. Lungo questo percorso, Barbino avrà modo di incontrare sia il bene sia il male, sperimentando l’amore ma anche e soprattutto l’odio e il dolore.

Simbolo di questo scontro l’omosessualità, parte integrante della ricerca e della rivendicazione del proprio io. Barbino vuole “diventare, ed essere io”, senza preoccuparsi dell’altrui giudizio, sia perché poco gli importa, e sia in quanto sa benissimo che la sua natura omosessuale non lo abbandonerà mai.

Nei suoi incontri con figure maschili, il personaggio si avvicina e, al contempo si allontana interiormente da loro e dalle tentazioni sessuali, che verso di lui sono arrivate come dei ricatti e dei ripieghi al digiuno del suo corpo e alla frequente mancanza di denaro. Ma soprattutto, nel vivere la propria omosessualità, Barbino sperimenta l’ostracismo di una società che considera gli omosessualità come soggetti malati e sociopatici. Proprio questa tensione tra natura individuale e mentalità collettiva sta alla base dell’odio che Barbino sviluppa verso le forme politiche, sociali e religiose omofobe, che sfocia nel romanzo in una intensa posizione anticlericale.

Il “Seminario sulla gioventù” è un romanzo da non perdere per le storie che racconta ma anche perché la storia raccontata, in fondo, è una parabola che parla del dolore. Perché, per dirla con il protagonista, a volte si soffre troppo intensamente, per poi comprendere – con “il senno di poi” – che di quel dolore non ne resta niente, se non “delle reminescienze contraffatte e delle fiabe apocrife”.


Titolo: Seminario sulla gioventù
Autore: Aldo Busi
Editore: Adelphi, 1986

Genere: Romanzo di formazione
Pagine: 406
ISBN: 9788845917998

Se vuoi acquistare questo libro online, fallo attraverso questo link: sosterrai il progetto Brescia si legge.

Incontrarci non è stato facile, ora non perdiamoci di vista! Iscriviti alla nostra newsletter per essere aggiornato su ciò che accade sulla “scena letteraria bresciana”

Potrebbero interessarti anche...

Abilita notifiche OK No grazie