Bergamo e Brescia capitali della cultura: alla scoperta di due città troppo simili per non essere rivali

Recensione di Katiu Rigogliosi per Brescia si legge

Bergamo e Brescia sono due città, ma un’unica “Capitale Italiana della Cultura” designata. È stato il Parlamento Italiano, accogliendo l’istanza dei due sindaci, a designarle in deroga alla consueta procedura. C’è voluto il Covid, mi verrebbe da dire, se la frase non rischiasse di suonare cinica: eppure è stato così. È stato il dolore ad avvicinarci, a fare in modo che ci guardassimo negli occhi e riscoprissimo d’avere radici e valori e sentimenti comuni, e un’identica voglia di riscatto.

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, in “Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023”, p. 6

Bergamo e Brescia: due città tanto simili, ma apparentemente anche tanto distanti. Al punto che, a leggerle insieme sui cartelloni pubblicitari o menzionate insieme negli articoli dei quotidiani, fa quasi ridere. Perché Bergamo e Brescia (indicate in rigoroso ordine alfabetico), non sono mai andate molto d’accordo: vivono da secoli di quella campanilistica rivalità che accomuna molte città italiane e che affonda le radici (anche) in fatti sanguinosi e in antiche dispute di confine.

Allo stesso tempo, tuttavia, le cose che uniscono e rendono le due città simili tra di loro sono senz’altro molte più di quelle che le rendono distanti, Forse alla base della storica rivalità c’è proprio un’estrema somiglianza?

Franco Robecchi, ingegnere e storiografo, autore di tantissimi libri dedicati ai monumenti e alla storia bresciana, e Eugenio Casella, imprenditore grafico e saggista, hanno unito le loro conoscenze e le loro abilità narrative per ricordare, nero su bianco, tutti i parallelismi che rendono le due province facce di una stessa medaglia: è nato così “Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023: due ritratti allo specchio”, edito da Legostil Editore (acquista qui).

Due città allo specchio, tra vizi e virtù

Brescia e Bergamo furono unite e vincenti contro Federico Barbarossa nel medioevo e contro il dominio austriaco nell’Ottocento, generando personalità e avvenimenti fondamentali per la storia dell’Italia. Le due città hanno anche vissuto quasi quattro secoli di florida convivenza associate nella Repubblica di Venezia e si sono evolute insieme nell’economia industriale degli ultimi 150 anni. Insieme hanno contribuito a costruire la statura internazionale della Lombardia.

Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, in “Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023”, p. 3

Il saggio è diviso in una decina di capitoli, ognuno dei quali cerca di rappresentare vizi e virtù di entrambe le città, per dimostrare al lettore che Bergamo e Brescia non sono, alla fine, così rivali come si possa credere, ma anzi sono città sorelle, gemelle, nate e cresciute nello stesso contesto storico.

Entrambe le città, nate su un’altura, dall’epoca romana differenziarono la loro formazione, proseguendo in cima ai colli (sette, per la precisione, come Roma) per Bergamo e sviluppandosi invece ai piedi dell’unica altura per Brescia. Ma non sono solo le analogie della conformazione geografica ad accomunare le due città, bensì soprattutto lo spirito popolare che le riunisce sotto un’unica aura.

Molti sono i personaggi ecclesiastici che nascono in quest’area, da Bartolomea Capitani, fondatrice bergamasca delle Suore di Santa Maria Bambina, a Santa Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice bresciana delle suore ospedaliere; dai santi patroni bresciani Faustino e Giovita, ricordati il 15 febbraio, al santo bergamasco Alessandro, commemorato il 26 agosto. Per non parlare dei Papi che entrambe le città hanno donato alla Chiesa: il bergamasco Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXIII, e il bresciano Giovanni Battista Montini, alias Papa Paolo VI.

Istituzioni culturali, costume e cultura materiale

Sono tantissime le caratteristiche che collegano Brescia e Bergamo.

I due teatri maggiori cittadini, il Donizetti e il Teatro Grande, nacquero entrambi come teatri privati, e solo successivamente divennero parte del patrimonio cittadino. Le piazze principali contengono entrambe due grandi luoghi di culto: a Brescia il Duomo Nuovo ed il Duomo Vecchio, a Bergamo il Duomo e la Basilica di Sant’Alessandro.

Per non parlare dei tantissimi musei che si possono visitare, dalla Gamec (Galleria di Arte Moderna) e dal Museo di Scienze Naturali a Bergamo, al Museo delle Armi e alla Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia, passando dai luoghi riconosciuti patrimonio nazionale dall’Unesco, ovvero il Museo di Santa Giulia col Capitolium a Brescia e le bellissime ed imponenti mura venete bergamasche.

Anche al giorno d’oggi i punti che uniscono le due città sono infiniti, dai piatti tipici (i casoncelli, cucinati in maniera diversa) ai personaggi sportivi (ciclisti e calciatori in primis), dagli imprenditori (Bombassei, Trussardi, Lucchini e Percassi) ai grandi artisti (Arturo Benedetti Michelangeli, Giacomo Quarenghi o Gasparo da Salò).

Quattro itinerari turistici di breve durata

Il saggio termina, per ciascuna città, con due proposte turistiche per conoscere, in un paio di giorni, le Capitali della Cultura.

Per ammirare Brescia viene proposto di visitare il Castello, il centro storico da piazza Loggia a piazzale Arnaldo, il Teatro Grande. Ma il visitatore è invitato anche a perdersi tra i vicoli del Carmine, a meravigliarsi davanti alla Vittoria Alata e a scoprire la Chiesa duecentesca di San Francesco.

Per godere di Bergamo viene proposto invece di visitare Città Alta, da piazza Vecchia alle porte di San Giacomo e Sant’Agostino, passando per il vecchio lavatoio e godendosi il tramonto dalle Mura Venete oppure, vivendo la parte bassa della città, con i negozi lungo il Sentierone, l’Accademia Carrara e la chiesa di Sant’Alessandro.


Titolo: Bergamo e Brescia capitali della cultura 2023: due ritratti allo specchio
Autori: Franco Robecchi e Eugenio Casella
Editore: Lagostil, 2022

Genere: Saggio
Pagine: 128
ISBN: 9788894725308

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Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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