“Sincronicità”: la vita come una perenne fuga da sé stessi, per ritrovarsi o perdersi definitivamente

Letto e recensito da Katiu Rigogliosi per Brescia si legge
L’ascolto è un arte, ed io l’ho appresa da mio padre. Occorre annullarsi come persona per potersi mettere in ascolto dell’altro. Bisogna scendere dal proprio piedistallo, azzerare i propri canoni, mettere a tacere i propri punti di vista, insomma, è necessario diventare un foglio bianco su cui lasciar disegnare all’interlocutore la propria idea.
Sincronicità – Daniela Caraffini – pag. 209
Uno dei temi principali di questo romanzo è descritto perfettamente nella citazione sopra riportata: ascoltare il prossimo, ascoltare chi abbiamo davanti. Che non vuol dire solamente aprire le orecchie e assorbire parole e discorsi, ma significa – soprattutto – mettersi nei panni di chi abbiamo davanti e provare a comprendere le motivazioni e le spinte personali che hanno portato a determinate scelte.
L’altro tema che permea questo libro, in tutte le oltre 300 pagine, è la fuga. La fuga da se stessi, dai propri problemi, dai propri incubi, fuggire da un passato ingombrante, scappare da decisioni prese che ora si vorrebbero cambiare. Correre via, ricominciare altrove.
Daniela Caraffini, bresciana di Gambara, dopo una vita trascorsa nel mondo della moda ha dato libero sfogo alla sua passione di raccontare storie. Cosa che fa in maniera eccelsa con “Sincronicità” (Tarantola Editore, 2024).
Un carnevale di personaggi misteriosi
“Sincronicità” è un romanzo corale, una di quelle storie dove ad ogni pagina compare un personaggio nuovo, con la sua vita, le sue richieste, i suoi sospiri, i suoi pensieri. Infiniti personaggi che all’inizio sembrano indipendenti l’uno dall’altro: ognuno cammina per la propria strada, lungo un percorso ideale creato dalla vita e dal destino, incrociando solamente i propri pensieri – positivi o negativi che siano.
Incontriamo Vittorio, che dovrà convincere la propria moglie Eleonora ad andare in vacanza con il fratello Claudio e quella famosa cognata che non hanno mai veramente accettato, etichettandola come snob e altolocata.
Si presenta poi Veronica, che dopo esser stata tradita dal suo amante decide di scappare all’estero e non farsi più ritrovare, che “vatti a fidare degli uomini sposati, non lasceranno mai la propria moglie per te”.
C’è poi Enrico, che ama talmente tanto sua moglie da aver rinunciato all’idea di avere un figlio, perchè lei di prole non ne vuol sentir parlare tanto è attaccata al suo lavoro. Eppure lui l’avrebbe tanto sognata una famiglia numerosa, con dei bei bimbi allegri per casa.
Giulio invece fa il personal trainer in una palestra in centro a Brescia, e quasi tutti i giorni vede un’anziana ma aitante signora allenarsi senza sosta coi pesi. La differenza di età per lui non conta, ma lei…cosa ne penserebbe?
Oltre a loro c’è poi Angela, la responsabile dell’agenzia di viaggi a cui tutti, casualmente, si rivolgono per organizzare una vacanza invernale al caldo, ma che non siano le solite, ormai inflazionate, Maldive. Piuttosto Los Roques, in Venezuela.
Perchè è lì, in un resort da sogno, sotto un sole cocente e davanti ad un mare cristallino, che tutti i nostri protagonisti si ritroveranno, facendo conoscenza tra loro o, in alcuni casi, scoprendo di essersi già incontrati in qualche oscuro passato.
Un viaggio di speranza e rinascita
Il viaggio da Brescia al Venezuela non è di quelli più semplici da pianificare. Bisogna per prima cosa organizzare un transfer, e Angela si mobilita in fretta e furia per recuperare un pulmino che possa portare tutti a Malpensa in orario per poter prendere il volo di linea designato. Da lì, dopo innumerevoli ore, infiniti film, chiacchiere col vicino di poltroncina e richieste alle hostess di volo, giungeranno tutti sulla terraferma venezuelana, dove un volo interno – guidato da Giuliana – li porterà nel loro Eden.
Trascorreranno giorni indimenticabili, alcuni di loro troveranno il modo di affrontare i propri fantasmi, di affrontare le proprie paure, di scacciare i demoni che fanno loro visita alla notte. Altri abbracceranno persone che davano per dimenticate, sorrideranno a nuove vite, a nuovi amori, a nuove opportunità.
Perché il destino è sì una linea retta già scritta per ognuno di noi, ma a volte è bene chiedersi se la nostra caparbietà possa essere così forte da piegarlo a nostro piacimento. I protagonisti del romanzo se ne accorgeranno nel viaggio di ritorno, quel lungo viaggio che li riporterà alle loro case, alle loro famiglie, alle loro abitudini.
Ma rientreranno tutti? O qualcuno non si presenterà al check-in? E se fosse in arrivo una turbolenza, o uno sciopero improvviso, che obbligasse il gruppo a dividersi e a salire su due aerei diversi?
Un finale in divenire
Daniela Caraffini è stata brava a dosare la giusta curiosità verso le storie dei personaggi con l’autoriflessione che ogni lettore, a fine capitolo, è portato a fare, paragonando la propria vita a quello che ha appena terminato di leggere.
Perchè tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo voluto, desiderato, sperato con tutti il cuore di scappare, di rifarci un’esistenza da un’altra parte, di rinascere come una fenice lontano dai nostri problemi e dalle vicissitudini malate che ci attendono a casa. I nostri protagonisti ci provano, ognuno di loro prende questo viaggio come un punto di partenza per una nuova vita.
Ma ricordatevi: il destino è una linea retta, che non sempre si riesce a piegare.
RIVEDI LA BREVE PUNTATA DI BRESCIA TRA LE RIGHE IN CUI ABBIAMO INTERVISTATO DANIELA CARAFFINI

Titolo: Sincronicità
Autrice: Daniela Caraffini
Editore: Marco Serra Tarantola, 2024
Genere: Romanzo
Pagine: 340
ISBN: 9788867774340
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