“L’ombra del campanile”: il ritratto della comunità di San Gallo tra XIX e XX secolo nel libro di Rodolfo Apostoli

“L’ombra del campanile” (Sonitus Edizioni, 2024) è un libro di Rodolfo Apostoli, dirigente scolastico per vent’anni e autore di numerosi saggi sulla scuola.

Intrecciando le vicende di personaggi reali e di fantasia, il testo racconta la storia di San Gallo, una frazione del paese di Botticino situata a est di Brescia, nello scorcio tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.  Il risultato è il ritratto di una comunità dedita al lavoro che vive gioie e sofferenze all’ombra di quel campanile che rappresenta orgogliosamente la sua identità.

Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, l’economia della zona è prevalentemente basata sul lavoro in filanda per le donne e su quello nelle cave di marmo per gli uomini.

Fin da piccole le donne sono costrette, per collaborare al bilancio domestico, a tuffare le mani nell’acqua bollente per raccogliere i preziosi fili dei bachi da seta, aspirando vapori venefici che portano spesso a malattie polmonari. D’altro canto, nelle cave gli uomini sono spesso vittime di incidenti causati dallo scoppio di micce che i “fuochini” fanno detonare per smuovere i massi di marmo o perché travolti dal deragliamento dei blocchi dai tronchi usati per farli scivolare a valle. 

Un leggero vento ripulisce dalle nubi il cielo che si fa presto carico di stelle, mentre la luna riappare dietro la Paina e fa brillare le gocce d’acqua ferme sulle foglie degli alberi curvati dai giorni di pioggia. 
La notte è silenziosa come sempre, ma prima dell’alba si comincia a risentire il canto dei galli che finalmente escono dai pollai e i cani che fanno rimbalzare i loro richiami da una cascina all’altra.
Le solite donne entrano in chiesa per la messa del mattino.
E’ piacevole risentire Doro che con il suo canto augura il buongiorno a tutti.
Fanno da controcanto le filandiere che, per la buona giornata, hanno ripreso il loro buon umore. Più preoccupati sembrano i cavatori che dopo le giornate di pioggia temono sempre qualche smottamento nella parte alta delle cave. I contadini, munte le mucche e le pecore, si sono precipitati nei campi a controllare la frutta, ma soprattutto l’uva che è matura e la vendemmia è prossima.

R. Apostoli, L’ombra del campanile, pag. 110

La comunità è piccolissima ma divisa tra le due frazioni di Valle Secca e Val Verde, da sempre antagoniste, al punto che gli abitanti frequentano due diverse osterie per evitare di incontrarsi. La vita dei valligiani scorre tra i problemi quotidiani. Come mantenere gli usi civici per continuare ad utilizzare le risorse dei boschi, se gli appezzamenti verranno venduti ai privati? Come evitare che il padrone della filanda si approfitti del suo ruolo per ottenere i favori dalle operaie? 

Le vicende del mondo toccano il paese solo quando qualche soldato di leva, inviato a combattere in Africa, non torna. La comunità è fortemente condizionata dalla presenza, ed in alcuni momenti dall’assenza, del parroco, figura che interviene sia per mantenere l’ordine che per dirimere le controversie. 

I funerali di Carlo sono stati un’amara esperienza per tutti, ma soprattutto per don Zaccaria, che per la prima volta si è trovato di fronte a una realtà che non conosceva.
A Castello e a Serle, paesi confinanti dove lui presta la sua opera di sacerdote, la gente vive di ciò che produce la terra e ricava dal bosco il suo sostentamento, difficile trovarsi di fronte a incidenti come quello che può succedere nelle cave di marmo di Botticino.
Al confronto, le cave di pietra, dei luoghi dove abita lui, sono poca cosa.
Ha avuto modo di parlare con don Piero, con molte altre persone e soprattutto con le filandiere amiche di Irene, che gli hanno illustrato le loro condizioni di vita e di lavoro.
Don Piero, don Arcangelo e don Luigi l’hanno posto a conoscenza di una realtà a lui in parte sconosciuta e soprattutto hanno insistito sul fatto che il lavoro dei sacerdoti in quei paesi non può limitarsi alle funzioni sacre o alla organizzazione di confraternite.

R. Apostoli, L’ombra del campanile, pag. 121

La comunità, racchiusa tra i boschi e le cave, poco o nulla sa di quanto avviene nel mondo e il tentativo di organizzare una piccola scuola serale naufraga nel disinteresse; il parroco però riesce nell’intento di risistemare una strada e di realizzare finalmente un piccolo cimitero in cui seppellire i defunti evitando così scomodi viaggi per onorare i propri cari venuti a mancare.

Il libro, che avrebbe meritato una maggiore cura editoriale, presenta i vari personaggi che si muovono all’interno di quel piccolo mondo antico e diviso: ciò che unirà i valligiani saranno infine l’erezione di un nuovo campanile e l’acquisto di un concerto di cinque campane, che all’alba del nuovo secolo riuniranno finalmente gli abitanti delle frazioni; l’autore racconta così la storia di una comunità che vive nel suo piccolo mondo, solo sfiorata dalla Storia italiana.


L'ombra del campanile

Titolo: L’ombra del campanile
Autore: Rodolfo Apostoli
Editore: Sonitus Edizioni, 2024

Genere: Narrativa
Pagine: 237
ISBN: 9788898276264

Candida Bertoli

È laureata in Giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto amministrativo comparato: la tesi di dottorato, sulla protezione dei beni culturali, è depositata all’Unesco, a Parigi. Adora leggere fin da quando era bambina e le sue passioni sono l’arte e la storia. Per anni ha gestito i volontari del FAI sia a livello cittadino che regionale e ama raccontare Brescia. La sua casa è piena di libri, in ogni spazio possibile e di ogni genere. Partecipa al Festival della Letteratura di Mantova da sempre, e nel 2019 le è stato conferito il premio di “Massimo esperto della storia del Festival”

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