“Antologia popolare”, un affresco rurale pieno di fede autentica nelle persone e nelle loro potenzialità

«Dobbiamo lottare per un domani più giusto e dignitoso. Siamo contadini, gente semplice con le mani rugose e incallite, ma non abbandoniamo mai i compagni e li sosteniamo nella sofferenza.»

Nora Antonini, Antologia popolare, p. 153

Sul fare dell’Ottocento, il comune bresciano di Gottolengo è un piccolo mondo rurale dai ritmi lenti, le usanze antiche, i campi che promettono nutrimento in cambio di fatica e dedizione. Soprattutto, è però la casa di gente instancabile, contadina, artigiana, lavoratrice, idealista, schietta. Gente come Gino, che ha lasciato di sua scelta l’industriosa Milano per trasferirsi nella bassa bresciana e vivere lavorando la terra, a contatto con la natura. Gente come Peppino e Bigia, che mandano avanti selleria e sartoria mentre crescono la famiglia tra mille e sempre nuove difficoltà. Gente come i fittavoli Marta e Tone, custodi di saggezza e di concreta esperienza della vita. Gente come Angela, giovane mite e dal carattere forte, che si guadagna il pane come domestica in casa dei conti Rodenghi.

Sono solo alcuni dei personaggi che trovano posto in “Antologia popolare” (Europa Edizioni, 2024), romanzo storico della gottolenghese Nora Antonini, classe 1959. In oltre 900 pagine, il libro racconta vicissitudini, lotte politiche e speranze della gente di Gottolengo, intrecciando vicende private e drammi collettivi in un racconto corale che tocca episodi salienti degli ultimi anni dell’Ottocento e di buona parte del Novecento, passando per la rivoluzione industriale in Italia e l’attività delle leghe socialiste, la prima guerra mondiale, il fascismo, la seconda guerra mondiale, la liberazione e l’instaurazione della Repubblica.

La scrittura dell’autrice, abbondante di particolari sul lavoro nei campi e sulla vita nelle cascine, così come di descrizioni di paesaggi e di tradizioni locali, dipinge scene vivide e tangibili. In pagine ricche di dialoghi, i personaggi danno voce ai propri ideali e ai propri sogni, a preoccupazioni e a premonizioni, a desideri d’indipendenza, d’amore e di rivalsa. E il loro confrontarsi, così come l’incrociarsi delle loro vite, compone un affresco chiaro e dettagliato di una parte della provincia di Brescia alle prese con il violento e cupo Novecento.

Vedeva davanti a sé anni neri di sviluppo dei totalitarismi e dei nazionalismi.
[…] Sapeva che gli ultimi cambiamenti erano stati amplificati dalla dimensione urbana e industriale dei conflitti, mentre in campagna si lottava ancora per la soddisfazione dei bisogni primordiali. Era un mondo più autentico. Le persone non conoscevano la dietrologia e si muovevano più semplicemente.
Era lì che aveva ritrovato se stesso, dove si era ritagliato un ruolo e dove aveva costruito nuovi e forti legami.

Nora Antonini, Antologia popolare, pp. 426-427

Nell’introduzione al libro, l’autrice chiarisce che la famiglia Antonini, di cui fanno parte alcuni fra i personaggi più ricorrenti, è davvero esistita e che, inoltre, è stata una delle più rilevanti a livello politico e amministrativo a Gottolengo sino agli anni duemila. Battista Antonini, una figura chiave del romanzo, è in effetti stato, subito dopo la liberazione, il primo sindaco comunista di Gottolengo. Il fitto corollario degli altri personaggi, che comprende contadini, artigiani, nobili, fattori ed ecclesiasti, è frutto dell’invenzione letteraria. Verosimili e ben descritti nei tratti caratteriali e nei moti dell’animo, tutti i personaggi si muovono di pagina in pagina offrendo il loro vissuto e i loro punti di vista, attraversando la cruda storia con le loro vicende private intessute di tribolazioni, sbagli, relazioni, impegno politico, matrimoni, tanto lavoro ed emancipazione.

L’idea che emerge della campagna bresciana è quella di un luogo abitato da uomini e donne che, proprio perché sottoposti a una vita agra e faticosa, costellata di sacrifici e di preoccupazioni, restano vicini al nucleo essenziale della vita e, pertanto, sono capaci di mantenersi genuini e spontanei, oltre che solidali nei confronti degli altri. La solidarietà e la collaborazione tra umili sono appunto ciò che permette ai gottolenghesi di resistere al vento sferzante della storia, alle tragedie familiari, alla fame e alle privazioni, alla separazione da figli e fidanzati spediti a combattere nel fango delle trincee, alle angherie del tirannico conte Pietro e alle intimidazioni delle squadre fasciste. In qualunque momento, pur nel buio dei più tragici avvenimenti, c’è chi si stringe accanto a chi soffre, a chi è rimasto senza mezzi di sostentamento o è stato privato di affetto e comprensione. Sono capaci di condividere e di prendersi cura gli uni delle altre, gli abitanti e le abitanti di Gottolengo che affollano l’epopea racchiusa tra le pagine del poderoso romanzo.

Il tenore di vita semplice e le asprezze quotidiane fanno sì che i personaggi del romanzo non perdano mai di vista ciò che conta maggiormente: la cooperazione collettiva a una società migliore, in cui siano salvaguardati giustizia, libertà d’espressione e diritti civili. La formazione delle leghe socialiste a Gottolengo e il loro operato, le difficoltà da loro incontrate e in special modo i terribili soprusi inferti dai fasci di combattimento all’indomani della prima guerra mondiale sono pagine intense e significative, che testimoniano la capacità di resistenza di un intero paese aggrappato ai propri ideali e fermamente deciso a fa sentire la propria voce nonostante le angherie dei violenti.

È la voce di una variegata umanità, descritta con partecipazione, protagonista di pagine da cui trasuda un’incrollabile fiducia nella capacità degli esseri umani di opporsi alla violenza, alla mistificazione e al caos per osare creare ponti e alleanze, nel sogno non solo vagheggiato ma continuamente concretizzato, attraverso la lotta politica, il duro lavoro e l’assistenza agli altri, di un mondo più autentico e vivibile, per chi si ama così come per chi non si conosce, per chi ha combattuto prima e per chiunque deve ancora nascere.


Titolo: Antologia popolare
Autrice: Nora Antonini
Editore: Europa Edizioni, 2024

Genere: Romanzo
Pagine: 965
ISBN: 9791220150484

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Francesca Scotti

Classe 1991, vive tra Brescia e la Franciacorta. Ha studiato letteratura inglese e tedesca, laureandosi con una tesi sui rapporti fra la cultura tedesca e il nazionalsocialismo. Nutre un amore sconfinato per la storia, in particolare per quella della Resistenza italiana. Ha esordito con il libro di racconti “La memoria della cenere” (Morellini, 2016). Tra il 2018 e il 2024 ha pubblicato con Edikit quattro romanzi che compongono una saga familiare ambientata in terra bresciana durante l’arco del Novecento: “Figli della Lupa”, “Vento porpora”, “La fedeltà dell’edera” e “Come musica azzurra”. Curiosa e irrequieta, trova equilibrio, energia e ispirazione nella musica rock e metal. Non può stare per troppo tempo senza queste tre cose: rivedere Roma, scarpinare in montagna e stravolgere qualche abitudine.

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