“Stereolite”: voci e illustrazioni per raccontare in maniera inusuale la Val Camonica

Recensione di Chiara Massini per Brescia si legge. Immagine di copertina tratta dal sito di Chiara Abastanotti

Succede che, un giorno, qualcuno voglia conoscere più a fondo la comunità di Malonno, paesino arroccato tra le montagne della Val Camonica: incontrare i suoi abitanti, calarsi in un luogo fatto di vicoli, sentieri e frazioni. E succede anche che, questo qualcuno, lo faccia da una prospettiva inusuale.

Non un reportage sullo spopolamento delle comunità montane e neanche un racconto lineare, ma un fumetto che raccoglie le parole dei suoi abitanti che non sono chiamati a rispondere alla domanda “da dove vieni”, quanto piuttosto alla domanda “dove vai”. Ne nasce “Stereolite” (MalEdizioni, 2018 – acquista qui), un dialogo armonico, un coro che unisce frammenti di voci, pensieri e immagini.

Ritrovare l’idea di futuro di chi vive in provincia

Questi qualcuno sono Luigi Filippelli e Chiara Abastanotti, autori e disegnatori residenti nel bresciano che dal 20 al 26 agosto 2018 hanno vissuto nella residenza artistica di Case Sparse per entrare in sintonia e conoscere da vicino questo territorio camuno.

Durante le giornate di residenza, i due artisti si sono occupati di raccogliere le voci dei malonnesi e di fotografare ed esplorare un paesaggio che non era il loro. Il fine di questo progetto non era tanto conoscere le vicende storiche, anche se si trovano riferimenti al passato (come un monolite misteriosamente scomparso o riti pagani che hanno dato vita a numerose leggende), ma ritrovare lo spirito della provincia e dei suoi abitanti, l’idea di futuro di chi ha sempre vissuto qui a contatto con questa valle.

Il risultato è un collage in cui si parla di Malonno, con pochi riferimenti spaziotemporali, ma soprattutto di vita, di scelte e di voglia di evasione.

Personaggi reali che hanno l’urgenza di farsi sentire

C’è tanto, concentrato nelle poche tavole e nei frammenti di dialoghi di questa graphic novel che attraverso il bianco e nero ricrea l’atmosfera fatata di un mondo ormai perduto fatto di streghe e spiriti.

I personaggi però sono reali e hanno l’urgenza di farsi sentire.

C’è chi ricorda con malinconia gli anni del juke box e dei balli (“io nel bar avevo il juke box, era bellissimo”); chi guarda con tristezza ad un paese che si sta svuotando e in cui spesso prevale la solitudine (“l’inverno scorso siamo rimasti in otto persone. Avevo addosso una malinconia…”); chi si rende conto che non ci sono prospettive per i giovani, che sono destinati ad emigrare (“la valle è morta per noi ragazzi, o ti adatto o vai via”).

Ma dall’altra parte c’è anche chi si ostina a rimanere in questa zona d’evasione (“il mio paese mi piace, rimango qua”), chi apprezza ancora la tranquillità e la serenità che sarebbe impossibile ricreare in città, così come la purezza e l’indipendenza scaturite dall’isolamento, chi vive la libertà e la preponderanza progressiva della natura come incentivi a rimanere (“il paese è un piccolo rifugio”).

Sempre senza inquadrarli direttamente, “Stereolite” mette al centro le voci dei personaggi anche se essi appaiono sulla scena solo attraverso alcuni dettagli: un cane, un fiore, un paio di braccia incrociate.

“Ci sarà sempre una sola strada, qui”

Perché il titolo “Stereolite”? C’è da una parte il richiamo al «monolite», grande blocco di pietra testimone della cultura preistorica della Val Camonica, ma dall’altra viene rievocata la “stereofonia” che in questo caso ha a che fare con l’unione di testimonianze e suoni in grado di far credere all’ascoltatore/lettore di trovarsi nello spazio sonoro originale.

Al centro di tutto c’è la strada, quell’unica strada testimone di ciò che è stato, dove si incontrano le numerose santelle, posizionate per tenere lontani gli spiriti, ma anche di ciò che sarà, che si tratti di partire per sfuggire alla solitudine o di rimanere, accettando l’isolamento e la sospensione nel tempo. Come dicono i malonnesi “ci sarà sempre una sola strada qui”.

“Una narrazione più ampia, vivida ed emotiva”, nelle parole dei fumettisti, che vale la pena sfogliare e vivere.


Titolo: Stereolite
Autore: Luigi Filippelli e Chiara Abastanotti
EditoreMalEdizioni, 2019

Genere: Graphic Novel
Pagine: 20 pagine (tavole 30×42 cm)
Isbn: 9788897483182

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Chiara Massini

Laureata in "Scienze della comunicazione" e in "Editoria e giornalismo" a Verona, è appassionata da sempre di lettura e scrittura. Nel 2019 ha pubblicato la sua tesi di laurea dal titolo “La fanfiction” e successivamente alcuni racconti in antologie. Ha lavorato in biblioteca, si occupa di organizzare eventi e presentazioni di libri, gestisce un gruppo di scrittura online. Sul suo comodino non possono mai mancare almeno 3 libri (di cui uno urban fantasy) e un bicchiere di succo ace.

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