“Le ragazze stanno bene”. Il femminismo proiettato verso il futuro di Giulia Cuter e Giulia Perona

Recensione a cura di Katiu Rigogliosi per www.BresciaSiLegge.it

“Volevamo raccontare il filo che legava le donne che nel 1946 avevano votato per la prima volta a quelle che trent’anni dopo erano scese in piazza per difendere il diritto all’aborto, fino ad arrivare a noi: giovani italiane del XXI secolo, che ancora veniamo pagate meno dei nostri colleghi uomini, che a volte abbiamo paura ad uscire da sole la sera, che ogni giorno siamo vittime di stereotipi e pregiudizi duri a morire”.

Giulia Cuter e Giulia Perona, “Le ragazze stanno bene”

Sono passati gli anni, dalla conquista del diritto di voto in Italia, ma le donne continuando ad essere viste con un occhio diverso. E per questo hanno ancora voglia e bisogno di puntare i piedi e di alzare la voce.

“Le ragazze stanno bene” (HarperCollins 2020 – acquista qui), scritto dalle giovani animatrici del progetto “senza rossetto” Giulia Cuter (bresciana) e Giulia Perona, è un saggio corposo ma dal sapore spesso ironico e comunque mai banale che mostra come la parità di genere sia ancora lontana dall’essere raggiunta e che riflette su come proseguire lungo la strada tracciata dalle donne e dalle militanti nei decenni passati.

Grandi passi sono stati fatti, certo; ma mancano ancora tanti particolari che, nell’insieme, rendono le persone uguali, con gli stessi diritti e gli stessi doveri, indipendentemente dal colore della pelle, dal sesso, dalle idee, dal luogo ove sono nate.

Dal tabù delle mestruazioni a quello della sessualità

Gli argomenti trattati dalle studiose sono molteplici e diversi, ed hanno in gran parte a che vedere con la quotidianità e con i piccoli meccanismi che rafforzano o manifestano l’asimmetria tra donne e uomini. Questioni che all’apparenza sembrano non avere nulla a che vedere tra di loro, o che sembrano distanti dalle battaglie storiche dei movimenti per i diritti, ma che invece si incastrano alla perfezione e mostrano in maniera fresca e incisiva le battaglie grandi e piccole del femminismo contemporaneo.

Si va dal tabù delle mestruazioni (dove uomini e donne indistintamente non pronunciano questa parola, soggiogati da pubblicità televisive dove vengono chiamate “ciclo, cose” oppure semplicemente “un mal di testa settimanale”) all’educazione che riceviamo sin da bambini (con giochi per femmine e per maschi, con letture per bambine e bambini, con l’idea che esistono lavori da donna e da uomo – come se una ragazza non potesse fare il muratore e un uomo non potesse essere un bravo badante), dall’argomento del sesso (un uomo può farlo con chiunque e con quante persone voglia e sarà sempre un grande conquistatore, mentre se la donna pensa di comportarsi alla stesso modo verrà sempre additata come una poco di buono) a quello conseguente del matrimonio (una donna si sposa solo per amore, e da bambina non sogna altro e, se entro una certa età non avrà indossato l’abito bianco, tutti cominceranno a preoccuparsi, mentre un uomo,.. è un uomo, non starà mica pensando di sposarsi davvero?), solo per citarne alcuni.

Scoprire sé stesse al di fuori dai modelli imposti

“Sono proprio i desideri a fare di noi quello che siamo veramente. Per questo è così difficile sapere cosa si desidera davvero. Perché vuol dire capire chi si è davvero. E a volte, ma dico solo a volte, può essere che quello che desideri tu, non sia propriamente quello che il mondo intorno a te si aspetta”.

Giulia Cuter e Giulia Perona, “Le ragazze stanno bene”

Perché pensiamoci bene: tutti si aspettano dalle donne le solite cose. Che sia una brava ragazza, che trovi l’amore, che si sposi, che faccia di figli, che segua la famiglia in maniera decorosa. Nessuno si aspetta le stesse cose da un uomo, al massimo possono augurarsi che sia una brava persona, ma anche se non lo fosse troveranno sempre una giustificazione ai suoi comportamenti. 

Ma se una donna non volesse sposarsi? Non volesse dei figli? Non le interessasse l’amore? O non le interessi l’amore in modo canonico come tutti si auspicano, ovvero quello verso un uomo? Se a quella donna interessasse solo la carriera, il lavoro, crearsi una buona posizione nella società? Sarebbe tanto strano e indecoroso che lottasse per ottenere quello che desidera e che sogna?

“Come ha detto la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie nella sua famosissima TED Talk del 2013 intitolata “Dovremmo essere tutti femministi”: < Ho scelto di non dovermi più scusare per il mio essere donna e per la mia femminilità >. E questo è quanto ci ha insegnato negli anni la nostra esperienza di giovani donne: scegliere chi vogliamo essere e impedire che sia la societa in cui siamo cresciute a definirci.

Giulia Cuter e Giulia Perona, “Le ragazze stanno bene”
Il femminismo millennial raccontato da Giulia e Giulia

Giulia Cuter, esperta di marketing editoriale cresciuta e residente a Brescia, e Giulia Perona, social media manager della rivista Vanity Fair, uniscono le loro forze, le loro competenze e le loro passioni nel 2016, quando danno vita a Senza rossetto, il loro podcast incentrato sul femminismo, il cui titolo prende il nome dalla raccomandazione fatta alle donne prima del loro primo voto nel 1946 [presentatevi senza rossetto, perchè la scheda elettorale deve risultare pulita a fine voto – le schede all’epoca andavano umettate e richiuse, un po’ come le buste per la corrispondenza].

Unendo i loro ricordi, le loro vicissitudini personali e raccontando quello che vedevano accadere attorno a loro, nel 2020 hanno pubblicano Le ragazze stanno bene, mettendo nero su bianco il loro pensiero femminista proiettato sul presente e sul futuro.

Un libro ambientato in ogni luogo

“Le ragazze stanno bene è un saggio che non è ambientato in alcun luogo preciso, ma che allo stesso tempo è ambientato ovunque: perché il diritto ad essere trattati tutti allo stesso modo è universale.

E se la lotta per la rivendicazione dei nostri diritti dovesse trovare linfa anche in una città simbolo del lavoro industriale – e quindi, secondo i canoni e i pregiudizi, lavoro maschile – ben venga: anche le bresciane della generazione Millennial sono disposte scendere in piazza per proseguire il cammino insieme alle donne milanesi, romane, torinesi, venezuelane, africane, cinesi, arabe.


Titolo: Le ragazze stanno bene
Autore: Giulia Cuter e Giulia Perona
Editore: HarperCollins 2020

Genere: Saggio
Pagine: 288
Isbn: 9788869055652

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Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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