Una strana indagine nella Maclodio del 1915 per il brigadiere del Carmine

Recensione di Katiuscia Rigogliosi per Brescia si legge. L’immagine di copertina (la piazza di Gussago nel 1915) è tratta dal sito dell’Archivio fotografico Negri

“Setti e Serafini presero la prima corsa in tramway verso la Bassa. Un macinino a vapore, misto merci e viaggiatori, lento, sporco e rumoroso. Chiesanuova, Roncadelle, Torbole Casaglia, Lograto. Solcava la provinciale in mezzo ai paesi, scampanellando alle fermate”

“Delitto di paese. Una strana indagine per il brigadiere del Carmine”, di Enrico Mirani

All’inizio del 1915, nel piccolo borgo contadino di Maclodio, viene ritrovato il cadavere della giovane Maria. Il Brigadiere Setti, insieme al fido compare Serafini, verrà chiamato dal comando locale per indagare sull’omicidio e per trovare, in breve tempo, il colpevole.

Durante le indagini il nostro protagonista farà la conoscenza della maestra Elena, figlia di un grosso imprenditore cittadino nonché insegnante della giovane scomparsa. Ma cosa lega il ritrovamento del cadavere della giovane con il tentato omicidio del padre di Elena da parte della moglie? E perché l’insegnante è scappata dalla città per trasferirsi in aperta campagna, lontana dagli agi in cui era cresciuta?

Far trionfare la verità nonostante tutto

“Capita spesso che la verità non sia come appare. Bisogna cambiare il punto di osservazione per vedere più lontano. Nel mio mestiere ho imparato a non accontentarmi di una sola versione delle cose.”

“Delitto di paese. Una strana indagine per il brigadiere del Carmine”, di Enrico Mirani

“Delitto di paese. Uno strano caso per il brigadiere del Carmine” (LiberEdizioni, 2019) è il secondo capitolo del ciclo frutto della penna del giornalista Enrico Mirani che vede protagonista Francesco Setti, carabiniere cremonese ormai naturalizzato bresciano: segue “Il brigadiere del Carmine” (ambientato tra il 1908 ed il 1909), e precede il terzo capitolo della saga “Un pescecane per il brigadiere del Carmine”.

Rispetto al romanzo precedente, che si svolgeva in pieno clima Belle Epoque, questo secondo capitolo sconta un’atmosfera diversa: Brescia, così come l’intera Italia, si appresta anche ad entrare in guerra.

Per questo motivo, il brigadiere Setti dovrà vedersela anche con il reclutamento dei militari e con l’aria pesante, e di terrore, che comincia a respirarsi in città. Ma il nostro protagonista riuscirà, come sempre, a risolvere tutti i casi, e a far vincere la verità anche in quartieri – e paesi – dove la malavita e l’omertà la facevano da padrone.

La campagna bresciana alle porte della Prima Guerra Mondiale

In questo secondo capitolo della vita del Brigadiere Setti, ci troviamo davanti non solo al solito quartiere del Carmine, patria di malviventi ma anche di persone di buon cuore che aiuteranno il nostro protagonista nelle indagini, ma anche alla campagna bresciana, fatta di tanti minuscoli agglomerati urbani – ora diventati quasi tutti piccole cittadine.

Cascine di famiglie contadine che vivono dei magri frutti del loro faticoso lavoro, farmacie di paese che oltre che vendere farmaci dispensano consigli, sindaci visti come piccoli generali e giovani insegnanti che tentano di spronare allo studio ragazzi e ragazze che, ahimè, vengono costretti al lavoro dalle loro famiglie.

Il tutto in un clima teso, fatto di paura ma anche di ribellione, di voglia di scappare ma anche di reagire ai soprusi, con una guerra – il Primo Conflitto Mondiale – ormai alle porte.

Piccola curiosità: anche in questo capitolo, nelle ultime pagine, si possono trovare la mappa dei luoghi e l’elenco delle vie citate nel romanzo, con la specifica dei nuovi nomi che hanno attualmente.


Titolo: Delitto di paese. Una strana indagine per il brigadiere del Carmine
Autore: Enrico Mirani
EditoreLiberEdizioni, 2018

GenereGiallo
Pagine: 200
Isbn: 9788898858880

Katiu Rigogliosi

Diplomata alla scuola d'Arte al corso di operatrice d'arredamento, nella vita si occupa di progettazione di interni, realizzando meravigliose SPA in giro per il mondo. Nata a Milano, cresciuta tra Piacenza e Bergamo, maturata sotto la mole di Torino, risiede oggi nella provincia al di là del fiume Oglio. Legge da quando ha memoria e non disdegna nessun genere, anche se le si illuminano gli occhi quando si tratta di sparatorie, uccisioni ed indagini. Gestisce un gruppo di Staffette Letterarie su Facebook, perché crede che la lettura condivisa in ogni parte d'Italia sia la cosa migliore che possa esistere.

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