12 libri “bresciani” (+5) da non perdere: i nostri consigli dal 2022

Il periodo natalizio è ideale per affrontare nuove letture, rimpinguare la propria lista dei desideri librari o per regalare (o regalarsi) un libro capace di fare degna compagnia durante i mesi più freddi dell’anno.

Per aiutarti a orientarti tra le tante uscite, ecco 12 libri “bresciani” (+5) recenti selezionati, tra i circa 100 recensiti anche in questo 2022, dalle collaboratrici e dai collaboratori di Brescia si legge!

NB. Elenco in ordine alfabetico per autrice/autore


L’ombra sul colosso. La prima indagine del commissario Villalta, di Marco Badini (Todaro Edizioni, 2022)

Brescia, autunno 1932. La città è in fermento per l’arrivo di Mussolini, in occasione dell’inaugurazione di Piazza della Vittoria. Sfortuna vuole che a pochi giorni dall’atteso evento una ragazza venga assassinata proprio ai piedi del Colosso, scultura del Dazzi destinata ad abbellire la piazza. Il colpevole, o “un” colpevole, deve assolutamente essere arrestato prima dell’arrivo del Duce, e allora il caso viene affidato al commissario Fulvio Villata, detto Il Mastino, poliziotto tenace e poco simpatizzante con il regime. Aiutato nelle indagini dal giovane agente Ferri e dal nostalgico dottor Calligaris, medico legale dalla cultura poliedrica e fonte di informazioni proficue, Villata dovrà seguire una scia di sangue e fare un salto temporale nelle trincee della Prima guerra mondiale, prima di arrivare alla soluzione del caso.

Recensione in arrivo! Iscriviti alla nostra newsletter per non perderla.


Una luce differente, di Paola Baratto (Manni, 2022)

La città di provincia dell’infanzia, il borgo saraceno affacciato sul mare, la casa-museo d’un poeta. Tre luoghi, tre giovani donne. E tre modi diversi di fare i conti con l’ombra non ancora dissolta del patriarcato. Un piccolo mistero, seguito alla morte improvvisa del padre, sospinge Vittoria sulla soglia dei ricordi e d’una struggente verità insospettata. Nella purezza appartata d’un orizzonte marino Lidia è sorpresa da una tentazione irresistibile: affrancarsi da una mortificante condizione ancillare. Tra i “fantasmi” della dimora d’un letterato risorgimentale, l’insicura custode Gemma scopre la complicità di alleate reali ed immaginarie. Per tutte, la necessità di essere davvero una luce differente.

La nostra recensione: “Una luce differente”: tre giovani donne alle prese con l’ombra sottile del patriarcato nel nuovo libro di Paola Baratto

(recensione di Rachele Anna Manzaro)


Tutto mi piace, di Roberto Bonzi (LiberEdizioni, 2022)

Samuele sparisce nel nulla. Iniziano le ricerche, fra il silenzio dei genitori e le voci dei Social. La verità, però, non è sempre quella che si racconta. Il giallo si infittisce e quando tutto degenera nessuno può sentirsi al sicuro.

La nostra recensione: L’incomunicabilità in famiglia, la potenza del web e l’opportunismo in politica: “Tutto mi piace”,

(recensione di Federico Migliorati)


Giocatori d’azzardo. Storia di Enzo Paroli, l’antifascista che salvò il giornalista d Mussolini, di Virman Cusenza (Mondadori, 2022)

Brescia, novembre 1945. L’avvocato Enzo Paroli, socialista e antifascista, incontra nell’affollato carcere di Canton Mombello il detenuto Telesio Interlandi, accusato di «collaborazionismo» con l’invasore nazista. Interlandi non è un giornalista qualunque, per l’intero Ventennio è stato il ventriloquo di Mussolini. Paroli è incerto, consapevole del rischio e dell’azzardo che comporta assumere la difesa di un fascista nient’affatto pentito, di un giornalista che sul razzismo ha costruito la propria fortuna non soltanto economica, di un intellettuale «scomodo», spesso inviso ai gerarchi del partito ma sempre protetto e generosamente finanziato da Mussolini. Eppure, alla fine, Paroli accetta la missione. Anzi, approfittando dell’inspiegabile quanto rocambolesca scarcerazione del prigioniero, decide di nasconderlo insieme alla sua famiglia nella propria abitazione per oltre otto mesi, fino all’archiviazione del caso. Che cosa spinge uno stimato avvocato a mettere a repentaglio la propria carriera per sottrarre un latitante alla giustizia?

La nostra recensione: Lo straordinario caso di Enzo Paroli, l’antifascista bresciano che difese e salvò il giornalista di Mussolini

(recensione di Francesca Scotti)


Tutta intera, di Espérance Hakuzwimana (Einaudi, 2022)

Il fiume Sele taglia in due la città, e Sara ogni giorno lo attraversa per andare nella scuola di Basilici. I suoi studenti arrivano da tutte le parti del mondo e la guardano con diffidenza. La chiamano Signorina Bellafonte, perché anche se è nera (come la maggior parte di loro) non è una di loro: è cresciuta di là dal fiume, suo zio è il guardiano del frutteto, e da quelle parti le pesche le chiamano «oro rosa», perché sfamano molte famiglie. Sara è la figlia adottiva di un professore di liceo e della cuoca dell’asilo. Sua mamma preparava torte e coltivava rose, suo padre le ha insegnato la passione per le parole: il suo mondo da bambina aveva confini certi. Ora don Paolo le ha trovato questo lavoro, crede che lei sia la persona giusta. Giusta perché? Questi ragazzini, che conoscono tre lingue e ne inventano una diversa ogni pomeriggio, avranno pure il suo stesso colore di pelle ma la scrutano, la sfidano di continuo. All’inizio non riesce a ottenere la loro attenzione nemmeno per mezz’ora. Le parole non bastano piú, forse la strada per comunicare passa per certe esperienze difficili del passato: ogni volta che si è sentita diversa, nel posto sbagliato.

La nostra recensione: “Tutta intera”: identità e ricostruzione di sé nel nuovo romanzo di Espérance Hakuzwimana

(recensione di Roberto Bonzi)


Flash. La mia storia, di Marcell Jacobs (Piemme, 2022)

La sua medaglia d’oro nei 100 metri di Tokyo (poi bissata grazie alla vittoria nella staffetta 4×100) ha stupito il mondo, ma viene da lontano. In questo libro Jacobs si racconta a cuore aperto. Flash, come il suo sprint fulmineo. Flash come i ricordi che riaffiorano e si ricompongono: la passione per la velocità, la crescita sportiva e la faticosa perseveranza dell’allenamento, l’inferno dei tanti infortuni e il cambio di disciplina dal salto in lungo alla distanza “regina” dell’atletica; ma anche i figli, l’amore, gli amici, un’infanzia segnata dall’assenza del padre e dal rapporto strettissimo con la madre e i nonni che lo hanno allevato a Desenzano del Garda. Per Jacobs non è stato facile superare la sensazione di non riuscire a esprimere il proprio potenziale. Il segreto della sua svolta vincente è proprio questo: correre libero e sciolto come un bambino; portando per mano, fin sui blocchi di partenza, quel piccolo Marcell che si sentiva abbandonato e che ora sorride.

La nostra recensione: “Flash. La mia storia”. Dall’infanzia al successo di Tokyo: Marcell Jacobs si racconta.

(Recensione di Silvia Lorenzini)


L’inganno della mantide, di Francesca Romano (Calibano, 2022)

La mantide orchidea è un insetto che riprende forme e colori di varie specie di orchidea: un travestimento efficace, che risulta tanto allettante quanto letale per le vittime che ne vengono attratte e che trovano la morte tra le sue spire. E l’inganno è il filo conduttore dei sette racconti che compongono questa raccolta, tingendosi ora di giallo, ora di noir, a tratti di grottesco: un sottile gioco di finzione, il bluff di una partita a poker tra scrittore e lettore.

La nostra recensione: “L’inganno della mantide”: sette storie tra il noir e il grottesco nella nuova raccolta di racconti firmati da Francesca Romano.

(Recensione di Rachele Anna Manzaro)


La fedeltà dell’edera, di Francesca Scotti (Edikit, 2022)

Brescia, anni ’50. Il giovane Francesco Fontana sta vivendo a pieno gli anni simbolo della rinascita di un Paese intero. Studia, convive con Laura, la sua fidanzata, e la sera esce con gli amici. È in una di queste occasioni che conosce Veridiana, una misteriosa ragazza che si ritrova ad accompagnare a casa e con la quale stringe un rapporto particolare. Fino a quando non scompare, lasciandogli soltanto il suo quaderno di memorie, grazie al quale Francesco scoprirà la sua storia di sopravvissuta alle foibe. Ma non è la sola scoperta che il ragazzo farà, in quanto anche suo padre gli ha lasciato degli indizi che lo porteranno a ripercorrere la storia della sua famiglia, come della sua amata città. Dopo Figli della Lupa e Vento Porpora, Francesca Scotti ci racconta un altro capitolo della famiglia Fontana, grazie al quale il lettore ripercorrerà alcune pagine strazianti e oscure della Storia recente. Un ritratto ancora una volta delicato e preciso che l’autrice fa del nostro passato, dei suoi protagonisti e della città di Brescia.

La nostra recensione: La saga della famiglia Fontana si incrocia con le foibe e con l’esodo istriano, nel nuovo struggente romanzo della bresciana Francesca Scotti

(recensione di Katiu Rigogliosi)


Se viene qualcuno, di Carlo Simoni (Castelvecchi, 2021)

«Se viene qualcuno» è l’intercalare che accompagna i discorsi di Gina, la madre del protagonista, per tutta la vita, e che negli anni perderà via via i colori di una speranza vaga per assumere quelli di una minaccia incombente. Il taglio autobiografico di questo romanzo fatto di racconti non impedisce a Carlo Simoni di dar conto dell’esemplarità della vicenda della sua famiglia in quella più generale del dopoguerra e del secondo Novecento nel nostro Paese, muovendosi non sul terreno della ricostruzione storica ma su quello dell’evocazione narrativa, dell’immedesimazione – anche sul piano linguistico – con il bambino e poi il ragazzo di un tempo. A emergere sono momenti cruciali che la narrazione privilegia in forza di una necessità dettata dalla percezione del carattere essenziale e per nulla logorato di alcuni ricordi, dalla certezza del ruolo da essi giocato nel determinare passaggi nodali, qualificanti la singolarità di una formazione. Il tutto, giocato sempre nella consapevolezza del carattere indistinto e mutevole della relazione fra l’Io che racconta e l’Io di cui si racconta.

La nostra recensione: Travagli privati e speranze collettive nella Brescia del secondo Novecento, nell’intenso romanzo autobiografico di Carlo Simoni edito da Castelvecchi

(recensione di Francesca Scotti)


Il giardino dei cedri. Una nuova indagine del commissario Sartori, di Massimo Tedeschi (La nave di Teseo, 2022)

Lago di Garda, agosto 1939. Nella lussuosa villa del conte Arturo Bustoni giacciono due cadaveri, uccisi a colpi di arma da fuoco. I corpi sono quelli di Marguerite Guerin Bustoni, giovane moglie francese del conte, e Ottorino Gandini, pescatore della zona. I due sono discinti. Lei impugna una pistola. Tutto fa pensare a un amore clandestino finito nel sangue. Il caso è chiuso. Il conte, reduce invalido dalla campagna di Abissinia, è interessato a mettere sotto silenzio lo scandalo nel più breve tempo possibile in modo che il delitto non infanghi il buon nome di famiglia. Nel frattempo un misterioso rabbino tedesco di nome Lev Beniacar si presenta in commissariato per denunciare il diniego da parte del conte Bustoni e di altri proprietari terrieri della zona – in ottemperanza alle leggi razziali approvate l’anno prima – di vendergli dei cedri fondamentali per la festa di Sukkot… Il fiuto del commissario Italico Sartori, detto Italo, saprà ricomporre i pezzi di questo nuovo, inquietante puzzle.

La nostra recensione: “Il giardino dei Cedri”: una nuova appassionante indagine del commissario Sartori per raccontare le ombre dell’alta società gardesana degli anni trenta

(recensione di Silvia Lorenzini)


I racconti della leonessa, a cura di Stefano Tevini (Calibano, 2022)

Anno dopo anno, Brescia si sta riscoprendo città dalla profonda anima culturale. Non più solo capitale del tondino, la Leonessa d’Italia ha ospitato mostre d’arte di livello internazionale e promosso band fra le più interessanti sulla scena nazionale, per tacere dei tesori storici e monumentali che ospita da secoli. E la scrittura? Si muove, eccome se si muove. Gli scrittori bresciani ci sono e si danno da fare, raggiungendo spesso un ottimo livello. I racconti contenuti in quest’antologia a cura di Stefano Tevini ne sono un esempio. Dalla fantascienza al racconto storico, passando per tutti i generi, la Leonessa torna a ruggire.

La nostra recensione: “I racconti della Leonessa”: la scena letteraria bresciana in una raccolta di intriganti racconti brevi

(recensione di Roberto Bonzi)


La fabbrica e il quartiere. Conflitti ambientali a Brescia, di Filippo Zorzi (Agenzia X, 2022)

Come nasce e si sviluppa una zona industriale altamente inquinante? La vicenda della ditta Caffaro di Brescia è un esempio da manuale di ingiustizia ambientale. Le città che nel secolo scorso si arricchirono grazie alla presenza delle grandi industrie oggi si trovano a fare i conti con gravi danni ambientali. Tra queste c’è Brescia, dove la zona ovest della città si è estesa gradualmente intorno alle fabbriche, fino a inglobarle. Qui si trova la Caffaro, uno stabilimento chimico che da più di un secolo costringe gli abitanti di alcuni quartieri a vivere in un territorio pesantemente contaminato. Nel tempo, quest’area ha perso la sua connotazione operaia e, come tante periferie italiane, è stata travolta da forme di impoverimento e abbandono, mentre più recentemente ha iniziato a fare i conti con nuovi progetti di rigenerazione, tentativi di gentrificazione, oltre che di innovazione sociale e culturale. A partire da una ricerca realizzata all’interno del sito inquinato, tra parchi e giardini contaminati, divieti, proteste, capannoni in rovina, coltivazioni sperimentali, questo libro racconta la storia dettagliata delle trasformazioni sociali e spaziali che sono seguite alla scoperta del disastro ambientale del sito Brescia-Caffaro.

La nostra recensione: “La fabbrica e il quartiere”: la storia inquinata dei quartieri Fiumicello e Primo Maggio nel saggio di Filippo Zorzi.

(Recensione di Katiu Rigogliosi)


Non possiamo infine non consigliare tutta la cinquina dei finalisti della prima edizione del “Premio letterario Brescia da leggere”: qui tutte le informazioni relative al premio!

Potrebbero interessarti anche...

Abilita notifiche OK No grazie